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Blitz interforze a Porta Nolana: contraffazione e irregolarità igieniche

Napoli – Proseguono senza sosta i controlli straordinari disposti dalla Questura di Napoli nelle zone più sensibili della città, come l'area di Porta Nolana e piazza Mancini, teatro ricorrente di fenomeni di illegalità diffusa, dalla vendita di prodotti contraffatti al commercio abusivo, fino alle violazioni igienico-sanitarie nei mercati e negli esercizi commerciali.

Nella giornata di ieri, un'operazione interforze ha visto in campo gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato della Polizia di Stato, affiancati dai militari della Guardia di Finanza e dal personale dell'ASL Napoli 1 Centro.

L'obiettivo: rafforzare la presenza dello Stato in un quartiere storico ma critico, dove il degrado urbano e l'abusivismo commerciale rappresentano una sfida costante per le forze dell'ordine.I risultati del blitz sono significativi: sono state identificate 82 persone, di cui ben 40 con precedenti di polizia.

Una di queste è finita nei guai con una denuncia per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, un reato che colpisce duramente l'economia legale e la sicurezza dei consumatori.Sul fronte della viabilità, gli operatori hanno controllato 8 veicoli, elevando una violazione al Codice della Strada.

Ma l'attenzione si è concentrata anche sulle attività commerciali: due esercizi sono stati passati al setaccio, con i titolari sanzionati amministrativamente per gravi carenze igienico-sanitarie. Le multe complessive ammontano a 3.000 euro, un segnale chiaro contro chi mette a rischio la salute pubblica in un'area ad alta densità di venditori e acquirenti.

Questi interventi si inseriscono in una strategia più ampia di contrasto al degrado, che negli ultimi mesi ha visto operazioni simili nella stessa zona, con sequestri di merce abusiva, alimenti irregolari e sanzioni milionarie.

La collaborazione tra Polizia, Finanza e ASL dimostra come solo un approccio integrato possa restituire decoro e legalità a quartieri come Porta Nolana, cuore pulsante ma spesso sofferente del commercio napoletano.Le forze dell'ordine annunciano che i controlli continueranno intensificati, soprattutto in vista delle festività, per garantire maggiore sicurezza a residenti e visitatori.

Boscoreale, nasce Schola Naturalis: arte e scienza per rileggere il paesaggio vesuviano

Dal dialogo tra uomo e natura prende forma Schola Naturalis, il nuovo progetto culturale promosso dal Comune di Boscoreale che ambisce a diventare un punto di riferimento stabile nel panorama della divulgazione scientifico-artistica.

L’iniziativa, ideata dall’avvocato Pasquale Di Lauro, sindaco di Boscoreale, e progettata da Claudio Rodolfo Salerno, presidente dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali, si fonda su un approccio multidisciplinare che unisce scienza, arte, tecnologia e pensiero umanistico.

Obiettivo dichiarato è la costruzione di un brand culturale territoriale riconoscibile, capace di riflettere l’identità profonda del paesaggio vesuviano e delle comunità che lo abitano. Un percorso che prende avvio dalla valorizzazione culturale del territorio per approdare, nel tempo, a un festival scientifico-artistico annuale, pensato come spazio di confronto, sperimentazione e partecipazione.

Il progetto sarà presentato e inaugurato il 22 dicembre 2025 alle ore 18.30, nella sala della Giunta del Comune di Boscoreale. Cuore dell’iniziativa è una mostra diffusa, concepita come esperienza immersiva e narrativa, capace di coinvolgere il visitatore sul piano visivo, sonoro e sensoriale.

La prima installazione, “Le Stazioni del Mito”, troverà sede nel chiostro del Palazzo Municipale. Il percorso espositivo si compone di una serie di opere accompagnate da passi tratti dal De Rerum Natura di Lucrezio, selezionati dall’archeologa e scrittrice Luciana Jacobelli. A dialogare con i testi classici, le fotografie d’autore di Antonio Caporaso, dedicate ai paesaggi di Boscoreale, rafforzano il legame tra pensiero antico e territorio contemporaneo.

L’allestimento e le installazioni sono curate dagli artisti Felix Policastro e Benedetto Longobardi Ruju, che hanno costruito un itinerario visivo e concettuale pensato per stimolare una riflessione sul rapporto tra l’essere umano e l’ambiente naturale. Fondamentale, in questa fase, il contributo di Luigi Buffone, responsabile dei rapporti con la comunità locale e le associazioni del territorio.

All’interno dello spazio espositivo trova spazio anche “Conversazioni liquide – l’anfora preziosa”, un’installazione sonora che mette in scena un dialogo immaginario tra Orazio, Tibullo e Marziale sul tema del vino. La voce dell’attrice Anita Pagano, intrecciata alle composizioni musicali di Lino Monaco e Nicola Buono, costruisce un paesaggio sonoro evocativo, arricchito da un intervento olfattivo di Federico Nappo, che richiama profumi e suggestioni del mondo antico.

A completare il progetto, il videomaker Raffaele Riccardi realizzerà un video-documento con interviste al sindaco e ai rappresentanti istituzionali, pensato come strumento di comunicazione e diffusione online per ampliare la partecipazione e la visibilità dell’iniziativa.
Le Stazioni del Mito si propongono così come un ponte tra passato e futuro: un dialogo antico che parla di sostenibilità, conoscenza e consapevolezza, offrendo al pubblico un’esperienza culturale stratificata e coinvolgente.

Il futuro festival scientifico-artistico annuale comprenderà:
mostre e installazioni;
performance e reading;
lectio sceniche;
teatro, danza e musica.

Con Schola Naturalis, Boscoreale rivendica il valore culturale del proprio paesaggio, spesso ferito e sottovalutato, ma profondamente identitario. Un progetto che mira a generare nuove opportunità culturali e turistiche, restituendo dignità e centralità a un territorio che continua a essere crocevia di storia, natura e pensiero.

Per approfondire lo spirito dell’iniziativa e il dialogo tra cultura scientifica e umanistica: www.alkve.it.

Clan Mazzarella e narcos: clamorosa assoluzione per “Tyson”. Il fatto non sussiste

Salerno – Un terremoto giudiziario scuote le fondamenta dell’operazione “Piazza Ripulita”. Orlando Morata, meglio conosciuto negli ambienti criminali come “Tyson”, è stato assolto con formula piena.

Il Tribunale Penale di Salerno ha demolito l’impianto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia: il fatto non sussiste. Per il 55enne di San Giovanni a Teduccio, considerato un perno nel traffico di polvere bianca per il clan Mazzarella, si spalancano le porte della libertà definitiva.

Il verdetto arriva come una doccia gelata per gli inquirenti. Morata era finito in manette nel dicembre 2023, travolto da un’inchiesta transnazionale che collegava i vicoli di Napoli ai cartelli colombiani e alle potenti 'ndrine di Gioiosa Ionica e Vibo Valentia. Un business da milioni di euro, cementato da un sequestro record di 720 chili di cocaina pura all’80%. Eppure, quel castello di carte che sembrava inattaccabile è crollato sotto i colpi del dibattimento.

Il crollo del teorema accusatorio

Non sono bastate le intercettazioni ambientali, né le relazioni dei consulenti tecnici o le pesanti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. La Procura, sentendo vacillare la tenuta dell’art. 74 (il vincolo associativo), aveva tentato in extremis di salvare il salvabile riqualificando i reati nella "lieve entità" e invocando una condanna a 3 anni e 6 mesi. Una mossa che non ha frenato la corsa verso l'assoluzione.

Già il Riesame aveva dato la prima "picconata" all'inchiesta annullando la misura cautelare in carcere, ma è stata l'istruttoria dibattimentale a dare il colpo di grazia. La difesa, guidata dall'avvocato Massimo Viscusi, ha sfilato cinque testimoni chiave capaci di scardinare la tesi del coinvolgimento di Morata nello spaccio della movida salernitana.

Vittoria totale della difesa

Al termine di un’arringa fiume che ha passato al setaccio ogni singola prova, il Collegio Giudicante ha accolto in pieno la tesi difensiva: niente vincolo con i Mazzarella, niente cessioni di cocaina pura.

Mentre il filone dell'abbreviato contava già otto condanne, per "Tyson" il processo si chiude con un trionfo legale. Una sentenza che fa rumore e ridisegna i confini di una delle più importanti indagini antidroga degli ultimi anni nel Mezzogiorno.

Napoli, maxi sequestro di droga nel Bronx: arrestato 21enne, trovati 65 chili di hashish

Napoli- Colpo al clan Formicola Silenzio con un ingente sequestro di droga da parte degli agenti della Squadra mobile e del locale commissariato. La polizia ha sequestrato oltre 65 chilogrammi di hashish e marijuana nel Bronx di Taverna del Ferro.

Droga che avrebbe dovuto servire ai rifornimento delle piaze di spaccio gestito del clan in questo periodo natalizio. Un colpo economico enorme sia a livelo di perdita del carico sia per i mancati guadagni.

L'operazione si inserisce nei servizi straordinari predisposti dalla Questura di Napoli per il contrasto al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti.

Nel corso di un’operazione ad alto impatto condotta nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato un 21enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di detenzione illecita di droga ai fini di spaccio.

L’intervento è stato messo in atto dagli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra, con il supporto di un’unità cinofila antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. I poliziotti hanno effettuato un controllo all’interno di un’abitazione situata in via Alveo Artificiale, dove hanno rinvenuto un vero e proprio deposito di sostanze stupefacenti.

All’interno dell’appartamento, accuratamente occultati, sono stati sequestrati circa 225 grammi di marijuana, circa 70 grammi di hashish, un bilancino di precisione e diverso materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.

Gli agenti hanno inoltre trovato un coltello con la lama intrisa di sostanza stupefacente e 50 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Alla luce degli elementi raccolti, il giovane è stato tratto in arresto dal personale operante.

L’operazione non si è fermata all’abitazione del 21enne. Nel corso dei controlli estesi ad altri stabili della stessa area, gli agenti hanno rinvenuto, anch’essi nascosti con cura, numerosi panetti di hashish per un peso complessivo di circa 65 chilogrammi, oltre a un involucro contenente cocaina del peso di 41 grammi. L’ingente quantitativo di droga è stato sequestrato a carico di ignoti.

L’operazione si inserisce nel più ampio piano di controllo del territorio messo in campo dalla Questura di Napoli per colpire le piazze di spaccio e le reti di distribuzione della droga nei quartieri cittadini.

Gravina duro sul caso Allegri-Oriali: “Una figuraccia che fa male al calcio”

Il caso Allegri-Oriali continua a far rumore e arriva una presa di posizione durissima da parte del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Al termine del Consiglio Federale, il numero uno del calcio italiano interviene senza giri di parole sulla lite avvenuta nella semifinale di Supercoppa italiana a Riad tra il tecnico del Milan e il team manager del Napoli.

“Allegri-Oriali? Parliamo di una figuraccia”, dice Gravina. “Qui dobbiamo tenere distinte le sanzioni previste dal regolamento sportivo rilevate dall’arbitro da quelle che sono le norme comportamentali. Questo è un fatto culturale”. Il presidente federale allarga subito il discorso, puntando il dito contro un clima che definisce ormai degenerato. “Dobbiamo riacquistare il senso dell’educazione. Offendere sta diventando quasi normale, i movimenti delle panchine sono inguardabili e si è convinti che più si urla più si possano condizionare le decisioni di campo”.

Per Gravina, il danno va oltre il singolo episodio. “C’è solo uno sconfitto in tutto questo: il calcio”, sottolinea. “Vale per Folorunsho, vale per i presidenti, per i tifosi e per gli allenatori”. Il presidente Figc richiama apertamente i valori che il sistema calcistico dice di voler difendere. “Parliamo del gioco del calcio, parliamo sempre di fair play, di etica, di principi, di rispetto. Ce lo stampiamo sulle maglie, sul petto, facciamo eventi, organizziamo convegni su questi temi e poi andiamo in campo e ci sputiamo addosso”.

La conclusione è netta e senza appello. “Questo non è assolutamente accettabile”, chiude Gravina, lasciando intendere che episodi del genere non possono più essere liquidati come normali tensioni da campo ma rappresentano una ferita aperta per l’immagine del calcio italiano.

Giunta Comune Napoli, via libera al bilancio 2026-2028: disavanzo giù a 1,4 miliardi

Napoli. La Giunta comunale ha approvato il bilancio di previsione 2026-2028, un documento da circa cinque miliardi di euro che, da Palazzo San Giacomo, viene definito come la conferma del percorso di risanamento finanziario avviato negli ultimi anni e come la base per lo sviluppo economico e sociale della città. “Si conferma il percorso di risanamento finanziario avviato negli ultimi anni e si pongono le basi per lo sviluppo economico e sociale della città”, si legge nella nota dell’amministrazione.

Il risultato presunto del 2025 viene indicato in attivo, con una riduzione del disavanzo complessivo che scende a 1,4 miliardi rispetto ai 2,2 miliardi iniziali e una diminuzione del debito finanziario di oltre 211 milioni di euro, definita “un segnale concreto della solidità del piano di riequilibrio concordato con la Corte dei Conti”. Un dato che arriva in un momento definito cruciale per Napoli, stretta tra una domanda crescente di servizi legata alla trasformazione urbana, al boom turistico e ai grandi eventi, e una criticità finanziaria strutturale aggravata dalla riduzione dei contributi statali, stimata in circa 70 milioni di euro l’anno.

Nel bilancio, la strategia dell’amministrazione viene descritta come prudente e complessa, fondata su una gestione attenta della spesa e su un rafforzamento delle entrate. “L’incremento di domanda di servizi in una città in crescita e gli eventi pubblici che ci attendono comportano uno sforzo di bilancio per il 2026 che si deve anche confrontare con la riduzione dei contributi statali”, afferma l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta. “Ciononostante, con una scelta previsionale di priorità nella spesa, proiettata nell’arco dell’intero anno e un importante incremento delle entrate, senza appesantire le famiglie, riusciamo a ridurre il disavanzo e il debito finanziario e chiudere in attivo il bilancio 2025 prevedendo, per il 2026, un saldo netto di spesa di circa 30 milioni”.

Il documento contabile punta a rispondere alle esigenze di una città in espansione, sostenendo servizi essenziali e investimenti strategici, anche in vista di un 2026 che vedrà Napoli protagonista come Capitale Europea dello Sport e sede della Coppa America di Vela. “Si tratta di un risultato non scontato che va consolidato per mantenere insieme il risanamento in atto del bilancio comunale e lo sviluppo economico e sociale già avviato”, conclude Baretta, indicando una linea di continuità tra rigore finanziario e crescita urbana.

McTominay si racconta: “Periodo enorme, ma non mi sento arrivato. Voglio crescere ancora”

Napoli. “Scudetto, miglior giocatore della Serie A, la Scozia di nuovo al Mondiale. È un periodo enorme, ma non mi sento arrivato. Anzi, ora sono ancora più esigente con me stesso. Difendere il successo è più difficile che ottenerlo, ma l’obiettivo è continuare a crescere”. Scott McTominay racconta il suo momento d’oro ai microfoni della CBS, nella trasmissione “Sports Golazo”, con parole che restituiscono l’immagine di un leader affamato e mai appagato.

“È surreale. L’amore dei tifosi è incredibile e quindi esco poco per la città, ma la mia routine è semplice. Qui in Italia si mangia meglio e il clima aiuta la vita”, dice lo scozzese parlando della sua quotidianità a Napoli. “Nel lavoro sono ossessionato dal recupero. Faccio bagni di ghiaccio, trattamenti di luce rossa, camera fredda. Lo faccio perché voglio stare bene e voglio giocare altri dieci anni”.

Parole di grande stima anche per Antonio Conte. “Lo adoro, è passione pura, tatticamente straordinario. Non ho bisogno di carezze, ma di qualcuno che mi spinga sempre”. Un rapporto fondato su intensità e richieste continue, perfettamente in linea con la mentalità del centrocampista azzurro.

McTominay torna poi sull’addio al Manchester United. “Nel mio ultimo anno a Manchester ho segnato dieci gol e abbiamo vinto una coppa. Non si può dire che non stessi facendo bene. Quando giochi allo United sei sotto una lente d’ingrandimento continua e tutto sembra amplificato. Ma lì i minuti te li devi guadagnare, come ha fatto Bruno Fernandes”. E aggiunge: “A Manchester mi hanno dato tutto: nutrizione, allenamenti, supporto tattico. Le condizioni per avere successo c’erano, ma se giochi sempre, segni e senti parlare bene di te, tutto diventa più naturale”.

Chiusura con una nota leggera sulla lingua italiana. “Non è perfetto, ma ci provo. Riesco a dire qualche frase dopo le partite, sto studiando e miglioro. Una volta, dopo lo Scudetto, con un giardiniere abbiamo parlato 25 minuti solo in italiano”.

Scontri prima di Genoa-Inter, cinque ultrà ai domiciliari: convalidati gli arresti

Restano agli arresti domiciliari i cinque tifosi del Genoa fermati dopo gli scontri avvenuti prima della partita contro l’Inter. Il giudice per le indagini preliminari Giorgio Morando ha convalidato gli arresti eseguiti due giorni fa, riconoscendo la serietà delle condotte contestate ma optando per una misura cautelare meno afflittiva rispetto al carcere.  Una decisione motivata dal rischio concreto di reiterazione del reato, dal momento che gli indagati fanno parte di un gruppo di tifosi già coinvolto in passato in disordini e tafferugli.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà e condotta dalla Digos, ha ricostruito una vera e propria guerriglia urbana andata in scena domenica a Genova, con mezzi incendiati o danneggiati, bottiglie e petardi lanciati contro le forze dell’ordine e quindici agenti rimasti feriti. Decisive, per gli investigatori, sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno immortalato le fasi più violente degli scontri.

Durante l’interrogatorio gli arrestati hanno ammesso la loro presenza sul posto, cercando però di ridimensionare il proprio ruolo. Qualcuno ha espresso rammarico per quanto accaduto e si è detto disponibile a risarcire i danni. Tutti appartengono al Gruppo Marassi, una delle realtà più rilevanti del tifo organizzato rossoblù.

Secondo gli inquirenti, gli scontri non sarebbero stati casuali ma il risultato di un’azione pianificata, con la presenza a Genova di circa 130 ultrà del Napoli arrivati per sostenere l’assalto contro i tifosi interisti. Solo il massiccio schieramento di polizia e carabinieri ha evitato il contatto diretto tra le due tifoserie.

Poste nel camper a Procida: scoppia la protesta, i cittadini firmano un reclamo collettivo

Procida– Un’isola senza un ufficio postale degno di questo nome. Da oltre sessanta giorni, i cittadini di Procida sono costretti a fare i conti con un servizio essenziale ridotto ai minimi termini: un ufficio mobile allestito all'interno di un camper. Una soluzione d'emergenza che doveva essere temporanea, ma che sta trasformando ogni operazione burocratica in una vera e propria odissea per la popolazione locale.

La sede fisica di Poste Italiane è infatti interessata da importanti interventi di manutenzione straordinaria che ne hanno imposto la chiusura totale. Se per i più giovani e per chi ha dimestichezza con il digitale il problema è arginabile tramite app e portali web, per una larga fetta della cittadinanza la realtà è fatta di file interminabili sul marciapiede.

Disagi per le fasce deboli

Il grido d’allarme corre sui social ma si concretizza soprattutto davanti a quel camper. Le criticità maggiori colpiscono gli anziani, i disabili e le persone fragili, costretti ad attendere il proprio turno alle intemperie. Con l’arrivo dell’inverno e delle frequenti giornate di pioggia, la mancanza di una sala d’attesa coperta è diventata un’emergenza sociale. Non va meglio ai dipendenti della società, costretti a operare in spazi angusti e logisticamente complessi, con evidenti ripercussioni sulla celerità del servizio.

La mobilitazione popolare

La pazienza dei procidani è ormai esaurita. Nelle ultime ore è stata lanciata ufficialmente una sottoscrizione popolare: un reclamo collettivo che sarà inoltrato ai vertici di Poste Italiane e alle autorità competenti. L'obiettivo è chiaro: pretendere un'accelerazione decisa del cronoprogramma dei lavori o, in alternativa, l'individuazione immediata di un locale idoneo a ospitare temporaneamente gli sportelli, garantendo dignità e riparo sia agli utenti che ai lavoratori.

Napoli, trasporti delle Feste: Metro Linea 1 e Funicolari "No Stop" a Capodanno. Tutti gli orari Anm

Napoli – È stato ufficializzato il piano mobilità per le festività natalizie 2025/2026. L’Azienda Napoletana Mobilità (Anm) ha diffuso il dettaglio degli orari che regoleranno il trasporto pubblico all'ombra del Vesuvio per i giorni clou di Natale e Capodanno. La notizia più attesa riguarda la notte di San Silvestro: confermato il servizio No Stop per la Linea 1 della metropolitana e per le Funicolari Centrale e Chiaia, garantendo così una mobilità continua per i festeggiamenti in piazza.

"Le donne e gli uomini di Anm saranno al servizio di turisti e cittadini per consentire loro di vivere al meglio le feste natalizie nella nostra città", si legge in una nota dell'azienda. Un piano concepito non solo per la logistica, ma con un obiettivo preciso: "vivere il capoluogo partenopeo in maniera ecologicamente e socialmente sostenibile".

Ecco, nel dettaglio, il vademecum per spostarsi a Napoli durante le feste.

Metro Linea 1: gli orari

Per la spina dorsale del trasporto cittadino, previste chiusure anticipate alla vigilia e il prolungamento notturno a Capodanno.

24 Dicembre: Chiusura anticipata alle ore 20:00. L'ultima corsa da Centro Direzionale partirà alle 19:29, da Piscinola alle 19:09.

25 Dicembre e 1° Gennaio: Servizio spezzato con pausa pranzo. Chiusura alle 13:30 (ultime corse: Piscinola 12:29, Centro Direzionale 12:59). Riapertura pomeridiana con prima corsa da Piscinola alle 17:07 e da Centro Direzionale alle 17:37. La chiusura serale è fissata alle 22:30 (da Piscinola) e 23:00 (da Centro Direzionale).

31 Dicembre: Servizio NO STOP per tutta la notte.

Metro Linea 6

24 Dicembre: Servizio attivo fino alle 20:00 (ultime corse: Mostra 19:10, Municipio 19:30).

25 Dicembre: Chiusura alle 13:30 (ultime corse: Mostra 13:06, Municipio 13:12). Riapertura pomeridiana alle 16:36 da Mostra e 16:42 da Municipio. Chiusura serale intorno alle 20:30.

Le Funicolari

Attenzione differenziata tra gli impianti per la notte di fine anno.

24 Dicembre: Tutti gli impianti chiudono alle 20:00 (ultima corsa 19:40).

25 Dicembre e 1° Gennaio:

Mergellina e Montesanto: Stop alle 13:00. Riapertura 16:30 con chiusura definitiva alle 22:30.

Centrale e Chiaia: Stop alle 13:00 (ultima corsa 12:40). Riapertura 16:30 con prolungamento notturno fino alle 00:30.

31 Dicembre:

Montesanto e Mergellina: Ultima corsa ore 19:40.

Centrale e Chiaia: Servizio NO STOP.

Bus, Tram e Alibus

Il trasporto di superficie seguirà riduzioni orarie specifiche, con la sospensione dei notturni nei giorni di festa.

24 e 31 Dicembre: Bus e filobus termineranno il servizio entro le 20:00 (ultima partenza dal capolinea ore 19:00). Servizi notturni sospesi. L'Alibus il 24 dicembre termina alle 20:00, mentre il 31 effettua servizio continuativo.

25 Dicembre e 1° Gennaio: Stop entro le 13:30. Ripresa pomeridiana dalle ore 16:00 solo su linee selezionate (tra cui 128, 140, 181, R2, R5, C63 e diverse altre dorsali principali). Alibus operativo in servizio continuativo.

Ascensori e Parcheggi

Novità importante per l'ascensore di Monte Echia, che il 31 dicembre resterà aperto No Stop a partire dalle 7:00 del mattino. Gli altri impianti (Chiaia, Sanità) il 25 e il 1° riapriranno il pomeriggio fino a mezzanotte.
Sul fronte sosta, per la notte di San Silvestro (31 dicembre) apertura No Stop per i parcheggi di interscambio principali: Brin, Chiaiano, Scampia, Colli Aminei, Frullone e Centro Direzionale (quest'ultimo fino alle 8:00 del 1° gennaio).

Rolex da 40mila euro rapinato a Cervia: arrestato napoletano, caccia al complice

Rapina a mano armata sul litorale ravennate: i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei due presunti responsabili di un colpo messo a segno a maggio a Cervia, durante il quale a un imprenditore sarebbero stati sottratti un Rolex da circa 40.000 euro e

2.000 euro in contanti. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Ravenna, riguarda due uomini di 33 e 47 anni, entrambi di origine partenopea: per il secondo, al momento, le ricerche sono ancora in corso.

L’ordinanza contesterebbe i reati di rapina aggravata in concorso, porto di armi e possesso di distintivi contraffatti. L’esecuzione è stata curata dai militari della Compagnia di Cervia–Milano Marittima, con il supporto delle Compagnie Napoli Stella e Marano di Napoli. L’arrestato è stato condotto nel carcere di Napoli Poggioreale, mentre sul presunto complice pende un ordine di cattura.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Norm, la rapina sarebbe scattata in tarda serata al termine di una cena organizzata con la vittima, titolare di una concessionaria di auto di lusso. Con lui ci sarebbe stato un uomo presentatosi come intermediario di una concessionaria napoletana, arrivato in riviera per concludere l’acquisto di una vettura.

Proprio mentre i due viaggiavano a bordo dell’auto oggetto della trattativa, si sarebbe avvicinato un secondo veicolo. Raggiunta un’area isolata e poco illuminata nei pressi delle saline di Cervia, i malviventi avrebbero simulato un controllo delle forze dell’ordine utilizzando lampeggianti e paletta segnaletica: un espediente che, per gli inquirenti, sarebbe stato reso possibile anche dall’uso di distintivi contraffatti.

A quel punto sarebbero scesi due rapinatori che, sotto la minaccia di una pistola, avrebbero sottratto all’imprenditore l’orologio e il denaro contante, lasciandolo poi in strada senza le chiavi dell’auto. Le indagini avrebbero consentito di individuare il presunto autore materiale e un complice: quest’ultimo sarebbe l’uomo che si era finto intermediario, attirando la vittima e accompagnandola nel luogo ritenuto “idoneo” per l’agguato.

Le ricerche del secondo indagato proseguono, mentre l’inchiesta dell’Arma resta aperta per ricostruire ogni fase del colpo e accertare eventuali ulteriori responsabilità.

Napoli, solidarietà natalizia: consegnati i giocattoli del “Giocattolo Sospeso” a Palazzo San Giacomo

Napoli – Questa mattina, nell'androne di Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, si è tenuta la cerimonia di consegna simbolica dei giocattoli raccolti grazie all'iniziativa “Il Giocattolo Sospeso 2025”. Il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessora alle Politiche Giovanili, al Lavoro e alle Politiche Sociali, Chiara Marciani, hanno distribuito i doni a bambini provenienti da famiglie in difficoltà economica e da alcuni campi rom della città.

«Il Giocattolo Sospeso è un'iniziativa che racconta il volto solidale della nostra città», ha dichiarato Manfredi durante l'evento. «Napoli è una comunità che sa essere vicina a chi ha più bisogno, soprattutto ai bambini, perché nessuno deve sentirsi escluso dalla gioia delle festività. Ringrazio tutti i cittadini che hanno partecipato con generosità».

L'assessora Marciani ha sottolineato il valore della rete solidale: «Questa giornata è il risultato di un grande lavoro di partecipazione. Con il Giocattolo Sospeso vogliamo portare un sorriso ai più piccoli e ribadire che la solidarietà è un valore che ci unisce. Continueremo a promuovere iniziative a sostegno dell'infanzia e delle famiglie vulnerabili».

L'iniziativa, promossa dall'assessorato comunale, si ispira alla tradizionale pratica napoletana del “caffè sospeso” e fa parte del programma di azioni per le festività natalizie, con l'obiettivo di rendere la città più inclusiva. L'evento ha trasformato l'androne del Municipio in un momento di festa e condivisione, rinnovando l'impegno dell'amministrazione verso i più fragili.

Influenza, 800 mila casi in sette giorni: il ceppo K diventa dominante

L'influenza continua la sua corsa inarrestabile. Il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità ha registrato oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute nella scorsa settimana, quasi 100 mila in più rispetto ai sette giorni precedenti. Oltre il 40% delle infezioni deriva da virus influenzali e, tra questi, più della metà è riconducibile al nuovo ceppo K del virus A/H3N2, ormai dominante sul territorio nazionale.

Il nuovo virus presenta un "vantaggio evolutivo che ne aumenta la trasmissibilità", spiega l'Iss sulla base dei dati epidemiologici forniti dall'Osms. Tuttavia, l'istituto precisa che non si registra "un aumento nella severità delle manifestazioni cliniche". Stime preliminari indicano inoltre che i vaccini attualmente in uso continuano a proteggere dalle ospedalizzazioni, sebbene i dati disponibili non permettano ancora di stabilire con precisione l'efficacia sulle manifestazioni cliniche della malattia.

Sardegna e Campania hanno vissuto un'esplosione improvvisa della stagione influenzale. In appena sette giorni, l'intensità è passata da bassa o media a molto alta, il livello massimo della scala. La Sardegna registra 23,61 casi ogni mille abitanti, mentre la Campania segue a ruota con 21,07 casi per mille. Anche la Sicilia segnala un'intensità alta, con 17,61 casi per mille abitanti.

I bambini sotto i 4 anni rappresentano la fascia d'età più colpita. Mentre nell'intera popolazione si osserva un'incidenza di 14,7 casi per mille abitanti, nei più piccoli la quota triplica, raggiungendo 42 casi per mille. Questo trend si conferma costante da settimane e conferma la maggiore vulnerabilità dei bambini in età prescolare.

L'Iss tenta di rassicurare la popolazione: il nuovo ceppo K, nonostante la maggiore trasmissibilità, non mostra segni di maggiore pericolosità. La protezione offerta dai vaccini contro le forme gravi rappresenta un elemento di difesa cruciale per le categorie più a rischio.

Il Natale degli ultimi: a Napoli Sant’Egidio trasforma la solitudine in festa

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Napoli – In una città che si prepara alle luci delle feste, c’è una tavola che si allunga per non escludere nessuno. È il Natale della Comunità di Sant’Egidio, che quest’anno a Napoli e in Campania mette in campo una macchina della solidarietà imponente: otto pranzi di Natale per 750 persone in difficoltà, supportati dall’energia di 300 volontari.

Una mappa della solidarietà: dal centro alle periferie
Il cuore dell'evento batterà il 25 dicembre alle 13:00, con l'appuntamento tradizionale nella chiesa di San Pietro Martire, a largo Bonghi. Ma la festa non resterà confinata nel centro storico. Le tavolate della fraternità verranno allestite anche a Fuorigrotta, Scampia e San Giovanni a Teduccio, spingendosi fino ad Aversa.

Il tratto distintivo dell'iniziativa non è solo l'assistenza, ma la dignità della persona: ogni ospite troverà al suo posto un regalo personalizzato, con il proprio nome scritto sulla busta, consegnato da un Babbo Natale. Un gesto simbolico per ribadire che, per Sant’Egidio, nessuno è un numero o un "invisibile".

Oltre le sbarre e ai margini
La solidarietà di quest'anno varca con decisione le soglie delle carceri campane, coinvolgendo le massime autorità cittadine e religiose:

22 Dicembre (Poggioreale): Un pranzo speciale per 150 detenuti che vedrà la partecipazione del sindaco Gaetano Manfredi, segno di una vicinanza istituzionale a chi vive la privazione della libertà.

29 Dicembre (Secondigliano): Sarà il cardinale don Mimmo Battaglia a sedere a tavola con i detenuti, portando un messaggio di speranza e riscatto.

Il programma non si ferma al giorno di Natale. Il 24 e il 31 dicembre sono previste cene itineranti per i senza fissa dimora, mentre nei giorni adiacenti le "Scuole della Pace" e i volontari raggiungeranno anziani soli e campi rom non solo a Napoli, ma anche a Caserta e Salerno.

Un segnale di pace in tempi difficili
L’impegno di Sant’Egidio culminerà il 1° gennaio, Giornata Mondiale della Pace. Sul sagrato del Duomo, dopo la messa celebrata dall'arcivescovo Battaglia, verranno letti i nomi dei Paesi martoriati dai conflitti, con testimonianze dirette di chi è fuggito dalla guerra.

"In un tempo segnato dall'aumento della povertà e da una solitudine sempre più profonda, questo Natale vuole essere un segno concreto di speranza", spiegano dalla Comunità. In una Napoli che soffre le contraddizioni della crisi, la tavola di Sant’Egidio si conferma come l'ultimo baluardo contro l'indifferenza.

Blitz antidroga a San Nicola la Strada: coppia di Caivano arrestata con 17 dosi

I carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada hanno arrestato ieri sera, 18 dicembre, un uomo e una donna di Caivano sorpresi a spacciare stupefacenti in viale De Gasperi, a pochi passi dal Municipio. L'operazione si inserisce nell'incessante attività di contrasto al traffico di droga condotta dalla Compagnia di Caserta sul territorio.

L'operazione sotto copertura

Il blitz è scattato al termine di un servizio di osservazione in abiti civili, avviato dopo alcune segnalazioni su una presunta attività di spaccio nei pressi di un bar del centro. I militari hanno assistito in diretta a uno scambio sospetto: un giovane uscito dal locale si è avvicinato a un'auto in sosta, ha conversato brevemente con gli occupanti e poi ha effettuato quello che è apparso come un rapido passaggio di denaro e sostanza stupefacente prima di dileguarsi.

L'auto è ripartita immediatamente a forte velocità verso viale Carlo III, ma i carabinieri l'hanno intercettata e bloccata. Alla vista delle divise, i due occupanti hanno mostrato evidenti segni di nervosismo e hanno spontaneamente consegnato una dose di hashish.

Il sequestro e gli accertamenti

Gli accertamenti hanno rivelato che il conducente, un 21enne già noto per precedenti in materia di stupefacenti, guidava senza patente. I due sono stati quindi accompagnati in caserma per approfondimenti. Durante le perquisizioni personali, i militari hanno scoperto 17 dosi di crack e cocaina abilmente nascoste addosso alla donna, confezionate in involucri di colori diversi. L'uomo aveva invece 345 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.

L'analisi dei cellulari ha fornito ulteriori riscontri: messaggi e immagini inequivocabili riconducibili all'attività di vendita, con riferimenti espliciti a quantitativi, prezzi e promozioni.

Le misure cautelari

Al termine degli accertamenti, la coppia di conviventi è stata dichiarata in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il carcere per l'uomo, tradotto presso la Casa Circondariale sammaritana, mentre per la donna sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Il Cuore di Napoli batte forte: al Monaldi record di trapianti e mortalità crolla al 9%

NAPOLI – Il cuore del trapiantologico campano batte sempre più forte, e lo fa tra i colori del Monaldi. L’ospedale napoletano, punto di riferimento regionale, ha presentato oggi, venerdì 19 dicembre, un bilancio triennale che lo conferma tra le eccellenze nazionali nel settore. Numeri in netta crescita e performance di sopravvivenza che lasciano il segno: negli ultimi tre anni, la mortalità a un anno dai trapianti di cuore è stata ridotta al 9%, contro una media italiana che si attesta ancora attorno al 25%.

«La nostra curva di sopravvivenza a 365 giorni è aumentata al 90%», ha spiegato Claudio Marra, direttore della U.O.S.D. Procedure Innovative in Cardiochirurgia e Trapianti dell’ospedale diretto da Anna Iervolino. Un dato eclatante, se paragonato al 75% della media del Paese. Ma la vera rivoluzione è duplice: alla qualità si accompagna la quantità. L’attività trapiantologica ha visto un’impennata del 43%, passando da 15 a 23 trapianti di cuore effettuati. A questi vanno aggiunte 8 procedure di impianto di LVAD (cuore artificiale), con una sopravvivenza a un anno dell’85%. Il Monaldi si conferma così tra i pochi centri in Italia ad aver eseguito con successo trapianti con il supporto di dispositivi meccanici.

La ricetta del successo, secondo i vertici della struttura, non è un segreto: è il lavoro di squadra. Un approccio multidisciplinare che integra competenze diverse in ogni fase, dalla presa in carico del paziente in scompenso avanzato, al post-operatorio, fino al follow-up cronico che durerà per tutta la vita. «La presa in carico è globale», sottolineano dall’ospedale, con anestesisti, internisti e cardiologi che coordinano le varie fasi del recupero e del monitoraggio clinico.

Durante l’incontro sono stati approfonditi tutti gli aspetti della filiera. Il dottor Cristiano Amarelli ha presentato gli ultimi aggiornamenti in tema di immunoterapia, mentre i medici Irene Mattucci e Angelo Caiazzo hanno illustrato l’organizzazione e i risultati delle attività ambulatoriali dedicate ai pazienti trapiantati. Ampio spazio è stato dato alla qualità di vita post-intervento, con un focus curato dalle psicologhe Mariella Pratillo e Valentina Penta sugli aspetti psicologici e sul quotidiano dopo il trapianto.

Non sono mancate le prospettive future, delineate dai dottori Fabio Ursomando e Salvatore Costanza, che hanno indicato le prossime traiettorie di sviluppo del centro.

Il modello Monaldi viene preso a esempio anche a livello regionale. «I risultati presentati oggi confermano che quando si lavora con un'impostazione di squadra la qualità cresce», ha commentato Pierino Di Silverio, coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Campania. «In Campania stiamo portando avanti una riorganizzazione della rete trapiantologica fondata su integrazione tra centri, percorsi condivisi e collaborazione costante: dalla presa in carico alla gestione del post-trapianto».

Una best practice, quella del polo napoletano, che dimostra come investire su un sistema integrato e su team specializzati non solo salvi più vite, ma costruisca un percorso di cura di eccellenza che accompagna il paziente ben oltre l’intervento chirurgico.

Carinola, maxi sequestro di droga in carcere: 400 grammi di hashish bloccati dalla Polizia Penitenziaria

Carinola – Un’operazione di sicurezza interna di particolare rilievo ha portato al sequestro di circa 400 grammi di sostanza stupefacente all’interno dell’Istituto Penitenziario di Carinola e al fermo di un soggetto esterno, parente di un detenuto, che tentava di introdurre la droga durante i colloqui. Un risultato che conferma l’elevato livello di vigilanza e professionalità della Polizia Penitenziaria, quotidianamente impegnata nel contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale negli istituti di pena.

L’intervento, definito complesso e articolato, è stato condotto sotto la direzione e il coordinamento del Comandante di Reparto, con il contributo determinante del personale addetto al settore colloqui, che ha saputo individuare e neutralizzare un tentativo illecito potenzialmente in grado di alimentare circuiti criminali interni e tensioni operative.
A esprimere vivo e sentito plauso per l’operazione è il Si.N.A.P.Pe – Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria, che sottolinea come l’azione di Carinola rappresenti l’ennesima dimostrazione dell’efficacia del Corpo nel presidio della legalità.

«Quella di Carinola è una prova concreta di come la Polizia Penitenziaria sia un baluardo insostituibile di sicurezza e legalità – ha dichiarato il Segretario Generale Aggiunto del Si.N.A.P.Pe, Luigi Vargas –. Il risultato ottenuto è frutto di competenza, esperienza e spirito di squadra, qualità che meritano pieno riconoscimento e un sostegno istituzionale adeguato».

Sulla stessa linea il Segretario Nazionale del Si.N.A.P.Pe, Pasquale Gallo, che ha evidenziato il valore preventivo dell’operazione:
«Il sequestro di una quantità così significativa di droga dimostra l’efficacia dell’attività di controllo svolta quotidianamente dal personale. Dietro questi risultati vi sono sacrificio, responsabilità e un costante stress operativo che troppo spesso restano nell’ombra. Al personale di Carinola va il nostro ringraziamento più sincero».

A rimarcare l’aspetto organizzativo è intervenuto anche il dirigente sindacale Angelo Di Costanzo, che ha posto l’accento sulla qualità della gestione operativa:
«L’attenta coordinazione e una supervisione puntuale hanno consentito un intervento tempestivo e risolutivo. È la dimostrazione che, quando il personale è messo nelle condizioni di operare con professionalità e determinazione, i risultati arrivano e sono di assoluto rilievo».

Il Si.N.A.P.Pe auspica infine che l’Amministrazione Penitenziaria riconosca formalmente l’eccezionale lavoro svolto dal personale coinvolto, quale segnale concreto di attenzione verso un Corpo che, spesso in silenzio e in condizioni operative complesse, garantisce la sicurezza degli istituti penitenziari e dell’intera collettività.

Travolta e uccisa in kayak a Posillipo: patteggia per omicidio colposo il conducente della barca

Si è conclusa con un patteggiamento per omicidio colposo la vicenda giudiziaria legata alla morte di Cristina Frazzica, la giovane ricercatrice di origini calabresi, cresciuta a Voghera, travolta e uccisa nel pomeriggio del 9 giugno 2024 mentre era a bordo di un kayak nelle acque di Posillipo, a Napoli.

Il professionista 49enne che conduceva l’imbarcazione è stato condannato a un anno, un mese e sei giorni di reclusione, con pena sospesa, a seguito dell’accordo raggiunto con la Procura partenopea. Il procedimento si è chiuso con il riconoscimento della responsabilità penale dell’imputato e con il risarcimento dei familiari della vittima, liquidato dalla compagnia assicurativa titolare della polizza dell’imbarcazione.

Secondo l’impianto accusatorio, pienamente confermato dagli accertamenti tecnici, la morte di Cristina è stata causata da una condotta di navigazione imprudente e gravemente colposa, in violazione delle norme sulla sicurezza marittima e sui limiti di velocità in prossimità della costa.

Determinante, ai fini dell’inchiesta, la consulenza tecnica disposta dalla Procura di Napoli e affidata all’ingegnere Giuseppe Coccia, che ha ricostruito la dinamica dell’impatto attraverso l’analisi dei tracciati di navigazione. Dalla perizia emerge che l’imbarcazione si trovava a circa 300 metri dalla costa, in un tratto di mare in cui la velocità massima consentita è di 10 nodi, ma procedeva a circa 30 nodi, ossia tre volte oltre il limite.

“La barca – si legge nella consulenza depositata agli atti – ha raggiunto il kayak in pochissimi secondi, impedendo qualsiasi manovra evasiva. A quella velocità, il natante più piccolo non ha avuto possibilità di fuga”. Il kayak, dunque, “si è trovato sulla rotta di un’imbarcazione che navigava in violazione delle prescrizioni di sicurezza”.

Cristina si trovava a bordo di un kayak biposto insieme a un amico, rimasto illeso. L’impatto è avvenuto nello specchio d’acqua antistante Villa Rosebery, residenza estiva del Presidente della Repubblica, una zona notoriamente frequentata da bagnanti e imbarcazioni leggere. Intorno alle 17.30, i due si sarebbero accorti della barca che avanzava a velocità sostenuta e, nel tentativo di evitare la collisione, si sarebbero lanciati in mare. Cristina è stata però investita in pieno, riportando lesioni gravissime che si sono rivelate fatali.

“Ci sentiamo ancora totalmente inermi di fronte a quanto accaduto”, hanno dichiarato in una nota i genitori e la sorella della vittima. “La pena è bassa e non potrà mai essere commisurata al valore della vita di Cristina, ma il riconoscimento della responsabilità e l’accertamento della verità rappresentano per noi un punto fermo”.

La famiglia Frazzica è stata assistita dagli avvocati Giuseppe Vacca e Domenico Mesiano del gruppo Giesse, che sottolineano come il procedimento abbia chiarito un aspetto centrale: “Il kayak navigava legittimamente in quello specchio d’acqua. I ragazzi si trovavano in una zona in cui era consentita la loro presenza, una delle più affollate soprattutto nei fine settimana estivi. La responsabilità penale deriva da una condotta di guida non conforme alle regole”.

Un caso che, pur chiudendosi sul piano giudiziario, riapre il tema della sicurezza in mare e del rispetto delle regole di navigazione nelle aree costiere, dove l’inosservanza dei limiti può trasformarsi in tragedia.

Arzano, mamma fa inversione di marcia vicino a una scuola: giovane in scooter si schianta

Arzano - Drammatico incidente stradale poco dopo le 12,30 di oggi in via Garibaldi nei pressi di una scuola. La mamma di una alunna, probabilmente per la fretta ha fatto una invesrisione di marcia, dopo aver prelevato la propria figlioletta.

Una manovra azzardata tanto che un giovane centauro in sella un motorino non è riuscito ad avitare l'impatto schiasntosi contro l'auto e facendo un volo diu alcuni metri.

La velocità non era elevata e il giovane nella caudta ha riportato ferite non gravi ma comunque tali da dover ricorrere alle cure ospedaliere dove è stato trasportato a bordo di una ambulanza.

la donna e la piccola sotto choc per l'impatto non hanno riportato ferite. Sul posto la polizia locale e i carabinieri.

Si stanno ascoltando i testimoni mentre auto e motorino sono stati posti sotto sequestro. L'episodio riportando all'attenzione dei cittadini di Arzano la carenza di sicurezza per tutti in maniera particolare dei plessi scolastici.

P.B.

Sequestrati 900 chili di pesce senza tracciabilità al mercato ittico di Mugnano

Napoli. Novecento chili di prodotti ittici e frutti di mare privi di documentazione sulla provenienza e sulla tracciabilità sono stati sequestrati nella notte tra il 18 e il 19 dicembre al mercato ittico di Mugnano, in provincia di Napoli. L’operazione è stata condotta dai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria e a tutela della salute dei consumatori.

Il pescato, pronto per essere immesso in commercio, è risultato completamente sprovvisto delle certificazioni obbligatorie che ne attestano l’origine e il percorso lungo la filiera. Una condizione che rende i prodotti potenzialmente pericolosi per il consumo umano. I controlli sono stati eseguiti in collaborazione con il personale delle Aziende Sanitarie Locali Napoli 1 Centro e Napoli 2 Nord e con il Centro di Riferimento Regionale per la Sicurezza Sanitaria del Pescato.

Nel corso dell’operazione sono stati individuati cinque responsabili, nei cui confronti sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 6.500 euro. Il sequestro ha impedito che il pesce irregolare finisse sulle tavole dei consumatori in un periodo caratterizzato da un forte aumento della domanda. Le attività di controllo sull’intera filiera ittica proseguiranno e verranno ulteriormente intensificate nei prossimi giorni, in concomitanza con le festività natalizie e di Capodanno, per garantire sicurezza alimentare e legalità nel commercio dei prodotti del mare.

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