Covid, i bambini con diabete di tipo 1 non sono “soggetti fragili”

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«I bambini con diabete di tipo 1 non sono da considerarsi fragili, e quindi non sono a maggior rischio di complicanze, se contraggono il Covid-19».

La notizia è emersa nel corso della conferenza, organizzata da Diabete Italia, cui hanno partecipato i maggiori esperti delle Società scientifiche diabetologiche e le Associazioni di Volontariato italiane, in occasione della giornata sul diabete. Ad affermarlo è stato il Professor Dario Iafusco, vicepresidente Diabete Italia. «I dati che sta raccogliendo il Gruppo di studio sul Diabete della SIEDP (Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica) dimostrano che su 100 bambini affetti da questa patologia risultati positivi al Covid-19 – ha detto Iafusco – nessuno ad oggi ha riportato gravi complicanze respiratorie, ma solo sintomi lievi». Il professor Iafusco ribadisce quindi che il messaggio da lanciare, oggi più che mai, deve essere soprattutto: “Non farti fregare dal diabete”.

Il lockdown potrebbe indurre i genitori che non conoscono i primi sintomi della malattia a non rivolgersi al Pronto Soccorso. Quindi massima attenzione ai sintomi, campanello d’allarme di questa patologia ai suoi esordi (gran sete ed aumento dello stimolo ad urinare), e poi «non perdiamo di vista le cure e soprattutto le nuove tecnologie che oggi aiutano il bambino con diabete ad affrontare e gestire al meglio la malattia, ad integrarsi, grazie anche ad un nuovo protocollo di intesa tra scuola e diabetologia pediatrica, recepito e attivato nella nostra Regione». A livello nazionale, quello che emerge da questo confronto di esperti, è comunque un vero e proprio “allarme diabete”, che riguarda anche e soprattutto le misure restrittive anti Covid, che hanno provocato un rallentamento nelle cure continuative e regolari, dovute alle malattie croniche. Tuttavia in Campania il Centro di riferimento regionale Diabetologia pediatrica del policlinico Vanvitelli, diretto dal prof. Antonio Giordano, ha attivato visite di telemedicina per seguire i piccoli pazienti e i loro genitori, già abituati ad usare le tecnologie della Didattica a Distanza. In Campania il diabete tipo 1 autoimmune ha un’incidenza (numero di nuovi casi su 100.000 abitanti inferiori a 15 anni) di 7/100.000 all’anno. Sono circa 180 bambini all’anno che vengono ripartiti in 100 nel centro G.Stoppoloni dell’università Vanvitelli della Campania, 60 nel centro di diabetologia pediatrica della  Federico II, 15 nella pediatria di Caserta e 5 nella pediatria di Salerno.

L’obesità campana sta vedendo comparire una nuova forma di diabete: il diabete tipo 2 dell’adolescente. Ragazzi che a causa della obesità, sviluppano il diabete tipo 2, tipico degli anziani, addirittura a 12 anni.

    In Italia sono 15mila le persone colpite da diabete tipo 1 e oltre 3 milioni e mezzo dal tipo 2, anche durante l’adolescenza. Inoltre sono ancora troppe le persone, tra bambini e adulti, che non sanno di avere questa malattia: 4200 ne vengono a conoscenza dopo i 64 anni. Situazione drammatica che in Campania è aggravata dal record negativo di giovanissimi obesi, molti dei quali destinati a sviluppare precocemente la malattia.



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