Azzolina: ‘Mascherine a scuola solo dove non c’è distanziamento di un metro’

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“Noi abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e per garantire il distanziamento di un metro.

 

Non e’ scontato perche’ in altri Paesi europei, nella maggior parte degli altri Paesi europei, hanno detto ‘se c’e’ un metro va bene, se non c’e’ il metro mettano tutti la mascherina’. Cioe’ l’esatto opposto a quello che ha detto Matteo Salvini”. Lucia Azzolina, ministra della Pubblica istruzione, è intervenuta stamane ad “Agora'” su Raitre, parlando dell’inizio del nuovo anno scolastico in Italia.

 

“Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro. Se c’è il metro di distanziamento, e stiamo lavorando affinchè il 100% degli studenti si possa distanziare, al banco la mascherina si può abbassare e si deve utilizzare nei momenti di dinamicità, quando c’è movimento. Nelle situazioni statiche in cui si è distanziati, la mascherina si può abbassare. Siamo l’unico Stato che fornirà 11 milioni di mascherine al giorno a personale e studenti”. Ha spiegato la ministra.

“La ripartenza della scuola è segno di rinascita per tutto il Paese. Essere accusati di ritardi è ingiusto perché noi in due mesi consegneremo 2,4 milioni di banchi, un lavoro che doveva essere fatto nei passati 20 anni. So di aver lavorato in scienza e coscienza facendo tutto quello che era possibile. Non saprei che cosa fare di più, ma si può sempre fare meglio”.

    “A maggio ci dicevano che le scuole all’estero hanno riaperto. Ricevevo lettere di medici e infermieri italiani di non riaprire le scuole perche’ avevamo ancora centinaia di morti”, ha aggiunto Azzolina. “E’ vero che alcuni paesi come la Francia hanno riaperto le scuole ma i genitori non hanno mandato i figli a scuola. L’Italia ha fatto gli esami di Stato in presenza dove nessuno si e’ ammalato mentre all’estero sono stati cancellati”.

    “Ci saranno spazi Covid ad hoc all’interno della scuola” per verificare le condizioni degli studenti: “si chiamano i genitori e si mettono in contatto con il Dipartimento di igiene territoriale, si fara’ il tampone e se c’e’ positivita’, grazie al registro dei contatti si capira’ quante persone devono andare in quarantena. Gli studenti in quarantena cominceranno a fare didattica a distanza e ci sono contributi alle famiglie per lo smart working”, ha precisato ancora la ministra Azzolina.

    E poi ha aggiunto: “Tanti banchi sono gia’ arrivati. A settembre la scuola primaria sara’ quasi tutta coperta, perche’ abbiamo dato priorita’ ai bambini piu’ piccoli, e via via, fino a fine ottobre arriveranno in tutte le altre scuole. La ripartenza della scuola in Italia e’ un segno di ripartenza per tutto il Paese: 2,4 milioni di banchi per un Paese che ne produceva 200mila l’anno sono uno sforzo enorme- ha aggiunto- Essere accusati di ritardo e’ ingiusto perche’ in due mesi consegneremo 2,4 milioni di banchi, ed e’ un lavoro che doveva essere fatto negli anni precedenti. Ci sono arredi molto molto vecchi. I nostri studenti e le nostre studentesse devono avere la possibilita’ di entrare in scuole in cui gli arredi sono nuovi”.

    “Mi sono fatta portatrice di un istanza in Consiglio dei ministri, che dia alle famiglie dei contributi come smart working e congedi, perche’ le famiglie devono essere accompagnate in questo percorso.  In riferimento ai lavoratori fragili, l’errore che e’ stato fatto sui mezzi di informazione e’ stato dire che c’e’ un automatismo tra l’eta’ e la fragilita’ delle persone. Ma non e’ cosi’, come ha precisato l’Istituto Superiore di Sanita’: ci vogliono delle malattie per essere considerati lavoratori fragili. Quindi non parliamo di 300mila persone ma di poche centinaia, che dovranno attraversare una serie di procedure e visite mediche, anche perche’ la fragilita’ non e’ un concetto che riguarda solo la scuola”.  In merito all’assenza di docenti a pochi giorni dall’inizio della scuola, la ministra ha poi aggiunto che “le nomine dei supplenti si sono sempre fatte due-tre giorni prima dell’inizio della scuola”, e che “il problema dei supplenti c’e’ sempre stato a settembre. L’importante e’ che dal 14 in poi gli studenti possano ritornare a scuola con il personale”.

    “Matteo Salvini? Sono diventato il suo pane quotidiano, vorrei chiedergli se lui si e’ impegnato a collaborare un po’ sulla ripartenza delle scuole o se ha usato il tema come una clava elettorale, terrorizzando famiglie e studenti. Ma ce l’ha una coscienza o ha solo gettato nel panico studenti e studentesse? Negli altri Paesi le opposizioni hanno collaborato con il Governo”.



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