Fico ai giornalisti: ‘La libertà di stampa va tutelata ma basta scontri’

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“La liberta’ di stampa e’ tutelata e lo sara’ sempre”, ma “come Paese abbiamo bisogno di una cultura generale dell’indipendenza, di uscire fuori dallo scontro costante da parte di tutti”. A dirlo e’ il presidente della Camera, Roberto Fico, in merito alle polemiche sulle dichiarazioni di Di Maio e Di Battista sui giornalisti. Arrivando a Napoli, dove sta visitando le Catacombe di San Gennaro, Fico auspica che si instauri “un altro tipo di dialogo. E’ vero che ci sono delle problematiche, che c’e’ un’influenza dei giornalisti sulla politica e dei politici sul giornalismo. E’ un’era che si deve chiudere parlando di temi e di politica”. Un appello che il presidente della Camera rivolge a tutti, “anche alla stampa, anche al governo e al Parlamento”. Per Fico, infatti, nel dibattito pubblico “si parla sempre meno di temi e piu’ di vertici, piramidi, scontri. Si cerca sempre piu’ di attaccare una struttura – aggiunge – di smontarla, di comprendere come funziona, piuttosto che discutere sui temi”.
“Questa mancanza – ha detto Fico – diventa una priorita’. Lo abbiamo visto anche con il conflitto d’interessi. Leggi che non si sono mai fatte perche’ nel Paese manca una cultura forte dell’indipendenza ed e’ una cosa che si deve affrontare. Diventa una priorita’ del Parlamento”. “Abbiamo bisogno come Paese – ha aggiunto Fico dicendo di voler affrontare la questione da un punto di vista generale piu’ che nello specifico – di una cultura generale dell’indipendenza, di uscire fuori dallo scontro costante da parte di tutti. Bisogna riuscire ad avere un altro tipo di dialogo, e questo vale per tutti gli attori coinvolti. E’ vero che ci sono delle problematiche, che c’e’ un’influenza dei giornalisti sulla politica e dei politici sul giornalismo. E’ un’era che si deve chiudere provando a trovare le strade migliori, parlando di temi e di politica”. “Alle parole del vicepremier – ha proseguito Fico rivolgendosi ai cronisti – mi sembra che abbiate gia’ risposto a tono, ma il punto non e’ questo. Nello specifico ci vuole un pensiero totalmente riformulato, anche rispetto alla stampa, all’atteggiamento che tutti devono tenere. Tutti – ha precisato rispondendo a chi gli ha chiesto se si riferisse anche a Di Maio – prima e dopo, anche la stampa, anche il governo e il Parlamento. Nella comunicazione pubblica si parla sempre meno di temi e piu’ di vertici, piramidi, scontri. Si cerca sempre piu’ di attaccare una struttura, di smontare una struttura, di comprendere come funziona la struttura, piuttosto che di temi. Io sento invece l’esigenza di parlare piu’ dei temi, con toni anche accesi ma normali. E’ una cosa che spesso non avviene, ed e’ per colpa di tutti”.


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