Roma- "Allora, quando ammazziamo il primo?". Non è una frase tratta da una serie TV sulla criminalità, ma un messaggio reale, digitato su una chat criptata da un ragazzino ansioso di compiere il suo "battesimo di fuoco"
. C'è chi chiedeva tempi certi per l'omicidio e chi, senza alcun freno inibitore, scriveva: «Non vedo l’ora di vedere il mio primo cadavere».
È questo il volto agghiacciante della nuova criminalità organizzata europea svelato dall'ultimo report di Europol. Un sistema che ha trasformato la morte in una commodity, un servizio acquistabile come un passaggio in auto o una consegna a domicilio.
L'operazione Grimm e i numeri del blitz
In sei mesi di indagini serrate, la task force operativa "Grimm" ha scoperchiato il vaso di Pandora del fenomeno noto come Violence as a Service (VaaS), la violenza come servizio. Il bilancio è impressionante: 193 persone arrestate in tutta Europa.
L'indagine, partita nell'aprile 2025, ha messo in luce una tendenza in rapida ascesa: i boss non si sporcano più le mani, ma "appaltano" la violenza. Esternalizzano intimidazioni, torture e omicidi affidandosi a una manovalanza usa e getta, composta prevalentemente da minori o giovanissimi inesperti, reclutati attraverso le piattaforme social.
Dalla Svezia al resto d'Europa
Quello che inizialmente sembrava un'anomalia confinata alle gang svedesi, si è rivelato un cancro in metastasi in tutto il continente. La task force ha dovuto coordinare investigatori di Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Regno Unito e naturalmente Svezia.
Il modus operandi è identico ovunque: annunci sui social, promesse di denaro facile e veloce, e l'assegnazione di un "target". I giovani, spesso in condizioni di vulnerabilità o affascinati dal mito della malavita, vengono istruiti a distanza o costretti con la forza a diventare esecutori materiali.
La filiera della morte: dai "facilitatori" ai boss
Il report di Europol entra nel dettaglio della gerarchia criminale smantellata. Dei quasi duecento arresti:
63 sono gli autori materiali, fermati prima che potessero compiere crimini violenti o subito dopo averli commessi;
84 sono i reclutatori, le figure chiave che adescavano i minorenni sul web;
40 sono i facilitatori, coloro che fornivano la logistica (armi, veicoli, alloggi) per i servizi a pagamento;
6 sono gli istigatori, i mandanti di alto livello (High Value Targets) che ordinavano le esecuzioni.
«La task force Grimm ha svolto un ruolo fondamentale nel neutralizzare i gruppi che reclutavano giovani per compiere atti violenti», si legge nel rapporto. Un successo investigativo che ha interrotto, almeno per ora, la macabra catena di montaggio degli omicidi su commissione che rischiava di normalizzare la barbarie tra le nuove generazioni.
Su questo contenuto è stata effettuata in data 11/12/2025 e ora 10:54 una Revisione articolo.






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