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Unpli mappa l’Italia invisibile: oltre 30mila beni nel censimento del patrimonio immateriale

Esplora un'Italia che si manifesta nei gesti quotidiani, nei riti, nelle lingue locali e nelle tradizioni delle comunità.
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C’è un’Italia che non si misura in monumenti o metri quadri, ma vive nei gesti quotidiani, nei riti tramandati, nelle lingue locali e nelle tradizioni custodite dalle comunità. È questa l’Italia che emerge dal primo Censimento del Patrimonio culturale immateriale, presentato alla Camera dei deputati, che ha già raccolto oltre trentamila elementi tra tradizioni, manifestazioni, prodotti locali e saperi antichi.

Il progetto, avviato nel 2023 e promosso dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia in collaborazione con Anci e con l’Istituto centrale per il Patrimonio immateriale, sotto la supervisione del ministero della Cultura, nasce con l’obiettivo di preservare e condividere un patrimonio fragile, destinato a scomparire se non viene raccontato e trasmesso. Un lavoro che si inserisce pienamente nello spirito della Convenzione Unesco del 2003 e che, per sua stessa natura, non potrà mai dirsi concluso.

Il cuore operativo dell’iniziativa è radiciculturali.it, il portale che traduce in forma concreta questa imponente mappatura. Un archivio digitale aperto che oggi restituisce la fotografia di un patrimonio vivo, costruito grazie al contributo di migliaia di esperti, studiosi e volontari, e al coinvolgimento di musei ed ecomusei di tutta Italia. Un sistema che mette in rete comunità, territori e memorie, trasformando la tradizione in conoscenza condivisa.

“Esiste un’Italia profonda e spesso meno raccontata, ma che rappresenta l’anima più autentica del nostro Paese”, ha sottolineato il presidente Unpli Antonino La Spina, definendo il censimento un lavoro ambizioso e senza fine. Un patrimonio in continua evoluzione che non è solo memoria, ma anche una risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile, capace di rafforzare l’identità collettiva e di attrarre un turismo più consapevole, soprattutto nei piccoli borghi.

Un valore riconosciuto anche dalle istituzioni. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha rimarcato il ruolo fondante del patrimonio immateriale nella costruzione dell’identità nazionale, mentre la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha evidenziato come tradizioni e riti locali stiano diventando una leva concreta per la destagionalizzazione dei flussi turistici. Un processo in cui le Pro Loco e i Comuni, come ricordato dal vicepresidente Anci Roberto Pella, assumono un ruolo centrale di custodi e protagonisti dello sviluppo territoriale.

La presentazione del censimento arriva in una settimana simbolica per la cultura italiana, segnata anche dal riconoscimento Unesco della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità. Un segnale forte che conferma come l’Italia delle tradizioni non sia un’eredità del passato, ma una risorsa viva, capace di parlare al futuro.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte REDAZIONE

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