Napoli – Il castello accusatorio del Qatargate trema dalle fondamenta. A tre anni dallo scandalo che ha scosso le istituzioni europee, un nuovo terremoto giudiziario rischia di riscrivere la storia dell'inchiesta.
L'arresto del capo dell'anticorruzione di Bruxelles, accusato di violazione del segreto istruttorio, diventa l'assist decisivo per la difesa dell'ex europarlamentare Andrea Cozzolino, che ora chiede a gran voce la declaratoria di inutilizzabilità degli atti.
La controffensiva dei legali
Gli avvocati Dezio Ferraro, Federico Conte e Dimitri Debeco, che assistono l'ex esponente del PD, non usano mezzi termini. Impegnati in questi giorni presso la Corte di Appello di Bruxelles, i legali puntano il dito contro quelle che definiscono "anomalie sistemiche" che avrebbero inquinato l'indagine sin dai suoi primi passi.
Il punto nodale della strategia difensiva riguarda l'origine delle prove. Secondo l'avvocato Ferraro, l'inchiesta soffre di un vizio genetico: "Tali atti sono stati realizzati principalmente dai servizi segreti i quali, preventivamente e abusivamente, cercavano indizi in danno di diversi parlamentari europei".
Una modalità operativa che, sottolineano i difensori, viola frontalmente le normative vigenti sia in Italia che in Belgio sulla titolarità del potere investigativo, scavalcando le garanzie costituzionali riservate ai parlamentari.
L'arresto che cambia tutto
A dare forza alla tesi del "complotto" o quantomeno della gestione opaca del fascicolo, c'è il recente arresto del funzionario di polizia belga. L'uomo, figura chiave dell'anticorruzione, è accusato di essere la "gola profonda" che anticipava sistematicamente le mosse della procura a un ristretto cerchio di giornalisti, trasformando l'indagine in uno spettacolo mediatico pilotato.
"Un'anomalia recentemente conclamata", spiegano Ferraro, Conte e Debeco. Il funzionario avrebbe avvisato preventivamente gli organi di stampa di perquisizioni e arresti che sarebbero scattati di lì a pochi giorni, creando un cortocircuito tra giustizia e informazione che avrebbe pregiudicato la serenità del procedimento.
Diritti della difesa a rischio
La conclusione del collegio difensivo è drastica: il processo non può essere considerato equo. Oltre all'uso improprio dell'intelligence e alle fughe di notizie, i legali denunciano l'impossibilità di accedere alla totalità degli atti investigativi. "Queste circostanze hanno compromesso qualsivoglia diritto di difesa oltre che la possibilità di celebrare un processo giusto", concludono gli avvocati.
Se la Corte d'Appello di Bruxelles dovesse accogliere l'eccezione di inutilizzabilità, l'intero impianto del Qatargate, che ha visto coinvolti diversi europarlamentari italiani, potrebbe sgretolarsi, trasformando uno dei più grandi scandali di corruzione dell'UE in un caso da manuale sui limiti del potere giudiziario e dei servizi segreti.
Modifiche e revisioni di questo articolo
- Articolo modificato il giorno 12/12/2025 ore 14:58 - Correzione refuso titolo
Fonte REDAZIONE






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