

Sordità battuta dalla robotica alla Federico II
Un nuovo traguardo nella chirurgia otologica è stato raggiunto all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, dove un sessantenne ha riacquistato l’udito grazie a un impianto cocleare eseguito con tecnica robotica. Il paziente, affetto dalla malattia di Ménière, potrà ora tornare a sentire la voce dei familiari, il rumore del mare durante le passeggiate e riprendere le proprie attività quotidiane.
L’intervento è stato realizzato presso il Centro di Riferimento Regionale di III livello per l’Implantologia Cocleare, diretto dalla professoressa Anna Rita Fetoni. Grazie alla tecnologia “Otodrive & Otoarm”, l’elettrodo è stato inserito nella coclea con precisione millimetrica e ridotto trauma alle delicate strutture dell’orecchio interno. Questo approccio mininvasivo consente non solo un recupero immediato più sicuro, ma anche la possibilità di beneficiare in futuro di trattamenti avanzati per il ripristino dell’udito naturale.
L’innovazione robotica consolida la Federico II tra i centri pionieri in Italia nella chirurgia cocleare e apre la strada a nuovi protocolli personalizzati per pazienti con sordità profonda. «Il nostro percorso unisce tecnologie d’avanguardia e medicina personalizzata, offrendo soluzioni calibrate sulle esigenze di ciascun paziente», sottolinea il Direttore Generale Elvira Bianco.
Il paziente sarà seguito dal Centro con controlli periodici e supporto tramite il sistema di telemedicina Remote Check, che permette la regolazione del dispositivo e monitoraggio continuo a distanza, garantendo flessibilità e qualità nell’assistenza. L’intervento rappresenta un passo decisivo verso un futuro in cui la robotica può rendere la perdita dell’udito una condizione sempre più trattabile e recuperabile.