Quando si pensa a Napoli molti evocano il caos dei vicoli, la pizza, il mare e quel fascino spontaneo che solo una città vissuta sa avere. Ma sotto questa superficie pulsante si estende un patrimonio artistico spesso ignorato, una vera e propria “cattedrale segreta” fatta di chiese, palazzi e cappelle dove il Barocco Napoletano dà il meglio di sé. Sono i “tesori nascosti”, angoli poco noti, fuori dai tradizionali circuiti turistici, che raccontano la grandezza e la complessità culturale di una città-capolavoro. In questo articolo proponiamo un viaggio in tre tappe, per riscoprire parte di quel patrimonio che merita più visibilità.
Il Barocco discreto: chiese poco conosciute ma ricche di arte
Tra le chiese spesso ignorate dalle guide turistiche, ma fondamentali per comprendere il gusto sontuoso del Barocco Napoletano, vale la pena segnalare alcune per la loro qualità artistica e storica:
- Santa Maria in Portico: situata nella zona di Riviera di Chiaia, questa chiesa tardo-barocca unisce una facciata scenografica, realizzata da Arcangelo Guglielmelli, con interni decorati da stucchi barocchi e affreschi di Giovanni Battista Benaschi. Tra le opere conservate, un’“Annunciazione” di Fabrizio Santafede e un’Assunzione di Paolo de Matteis.
- Santi Filippo e Giacomo: nascosta tra le viuzze del centro storico, questa chiesa venne ricostruita in stile barocco nel 1758. La sua facciata concavo-convessa richiama la lezione di Borromini; all’interno, statue, stucchi e affreschi di qualità ne fanno un piccolo gioiello sacrale.
- Sant'Anna a Capuana: poco distante da Porta Capuana, questa chiesa settecentesca presenta interni eleganti e decorazioni barocche. L’altare sopraelevato, le tele nelle cappelle laterali, e l’organo settecentesco contribuiscono a farne un luogo perfetto per chi cerca un’esperienza spirituale ed estetica lontana dai flussi turistici.
- Santa Maria della Colonna: deconsecrata e meno frequentata rispetto alle grandi chiese, questa costruzione del XVII-XVIII secolo custodisce un interno a pianta a croce greca, cupola e decorazioni in stile barocco. Non sempre aperta, ma ristrutturata recentemente grazie a fondi pubblici e dunque, quando possibile,meritevole di visita.
Questi luoghi, pur non essendo tra i “classici” delle guide, incarnano pienamente lo spirito teatrale e decorativo del Barocco Napoletano: marmi, stucchi, colori, luce e devozione si uniscono in ambienti raccolti e intensi, creando esperienze estetiche intime e profonde.
Palazzi, chiostri e architetture civili: la città oltre le chiese
Il Barocco Napoletano non si esaurisce nelle chiese: molte delle sue meraviglie si trovano in palazzi nobiliari, chiostri, complessi civili, spesso trascurati, ma ricchi di fascino e storia.
- Palazzo dello Spagnolo: situato nel rione Sanità, è un esempio emblematico di architettura barocca civile, con scale scenografiche, facciate ornamentali e un’impronta teatrale. È un segnale di come il barocco non fosse solo religione e devozione, ma anche potere, eleganza e prestigio sociale.
- Palazzo dell'Immacolatella: sul lungomare di Napoli, un tempo sede di una stazione di quarantena, oggi quasi dimenticato. La sua architettura tardo-barocca e la posizione sul mare lo rendono un esempio interessante di come il barocco si interfacciasse anche con la vita portuale, la salute pubblica e l’urbanistica.
- I chiostri e complessi monastici, spesso poco valorizzati turisticamente, nascondono cortili, maioliche, porticati e decorazioni che meritano di essere riscoperti, segno di un Barocco che sapeva vivere anche nella quotidianità e nella contemplazione laica o religiosa.
Ripercorrere questi luoghi significa guardare Napoli non solo come palcoscenico urbano, ma come città di mecenati, artisti, ordini religiosi e famiglie nobiliari che hanno contribuito a definire il volto e l’anima della città.
Quando il barocco diventa “tesoro nascosto”: valorizzazione e riscoperta
Spesso, la grande ricchezza del patrimonio barocco di Napoli resta celata agli occhi dei visitatori: chiese chiuse, edifici deconsecrati, palazzi invisibili dal mare di turisti attratti dai “must” della città. Eppure, alcune realtà, poco note, ma di grande valore, stanno emergendo grazie a progetti culturali e iniziative di valorizzazione.
Un esempio è Chiesa dei S.S. Apostoli, che custodisce l’“Altare Filomarino”, un alzato barocco di grande interesse, con stucchi e affreschi settecenteschi, un pezzo di Barocco Napoletano da riscoprire.
Un altro luogo spesso ignorato è Castel Capuano: oltre alla propria storia secolare, ospita interni con testimonianze artistiche, come la cosiddetta “Sala dei Busti”, che racconta la storia dei giuristi napoletani.
Riscoprire questi “tesori nascosti” non significa solo ammirare bellezza, ma contribuire alla conservazione e valorizzazione di un’eredità culturale che rischia di essere dimenticata. Significa rendere giustizia alla complessità storica e artistica di una città unica, una città che, sotto il sole e la frenesia quotidiana, conserva la memoria di secoli di creatività, fede e ambizione.
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Commenti (1)
L’articolo è interessante e mette in evidenza luoghi che non sono molto conosciuti, ma ci sono tanti errori di battitura che rendono la lettura un po’ difficile. Spero che si possa avere più attenzione su questi aspetti per migliorare l’esperienza.