Dopo settimane di incertezze e ipotesi fantasiose, la partita Milan-Como si giocherà finalmente a San Siro, riportando il buon senso al centro del dibattito calcistico e rassicurando i tifosi su un legame fondamentale con il territorio.
Sipario sulla telenovela Milan-Como. Dopo settimane di ipotesi, smentite e colpi di scena, la partita di Serie A non si giocherà in Australia. L’idea di portare il match a Perth, trasformata progressivamente in una vicenda dai contorni grotteschi, è stata definitivamente accantonata. Milan-Como si disputerà a San Siro, con una data ancora da inserire nel calendario.
La gara era inizialmente prevista l’8 febbraio al Meazza, ma l’impianto sarà occupato per la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina, in programma il 6 febbraio. Da qui era nata la proposta di spostare l’incontro all’estero, invece di optare per soluzioni più lineari come l’inversione del campo. Una scelta che aveva subito sollevato perplessità, tra logistica estrema, viaggio intercontinentale, fuso orario e temperature proibitive.
L'associazione Codici: "Ha vinto il buon senso, ma..."
Le critiche erano arrivate anche dai protagonisti. Allenatori e giocatori non avevano nascosto il disagio per una trasferta definita apertamente “folle”, mentre sul piano organizzativo la trattativa si era incagliata su nodi sempre più complessi, a partire dalla gestione arbitrale e dalle richieste delle federazioni locali.
Il dietrofront è arrivato nel tardo pomeriggio di lunedì, sancendo il ritorno della partita nel suo contesto naturale. A commentare la decisione è intervenuta l’associazione Codici, che fin dall’inizio aveva contestato l’operazione. “Alla fine ha vinto il buon senso, anche se non si sarebbe dovuto arrivare fino a questo punto”, è la posizione espressa dall’associazione, che parla di diritti dei tifosi finalmente tutelati dopo settimane di incertezza.
Sulla stessa linea il segretario regionale lombardo di Codici, Davide Zanon, che sottolinea come una scelta simile avrebbe dovuto considerare non solo gli aspetti commerciali, ma anche il rispetto per il pubblico, la sostenibilità degli spostamenti e il valore del territorio, soprattutto in un momento in cui Milano e l’Italia saranno al centro dell’attenzione mondiale per le Olimpiadi.
Il motivo della rinuncia "last-minute"
La rinuncia alla trasferta australiana è stata ufficializzata con un comunicato congiunto della Lega Serie A e del governo del Western Australia. “I piani per ospitare a Perth la prima partita ufficiale di un campionato europeo fuori dai confini nazionali sono stati annullati a causa di rischi finanziari non contenibili, condizioni di approvazione onerose e complicazioni dell’ultimo minuto”, si legge nella nota.
Archiviata definitivamente l’ipotesi Perth, resta ora da stabilire quando si giocherà. Il match non potrà disputarsi prima dell’8 febbraio e dovrà trovare spazio in un turno infrasettimanale. L’ipotesi più concreta è quella di metà febbraio, salvo incastri legati agli impegni europei dell’Inter a San Siro. Per il Milan, fuori dalle coppe, non si registrano criticità.
Si chiude così una vicenda che lascia strascichi e interrogativi, ma anche un messaggio chiaro: il calcio può spingersi lontano, ma non fino a perdere il contatto con chi lo vive ogni settimana dagli spalti.
Fonte REDAZIONE






Commenti (1)
Era un’assurdita’!!!