L’interdittiva antimafia che per mesi aveva bloccato l’operatività della Edilprime è stata revocata. A deciderlo è stato il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sezione Misure di Prevenzione, che ha accolto le argomentazioni difensive presentate dagli avvocati Vittorio Fucci e Domenico Cesaro, consentendo così al colosso nazionale dell’edilizia di tornare a operare nel circuito degli appalti pubblici.
Il provvedimento interdittivo era stato emanato dalla Prefettura di Caserta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e si fondava su una serie di elementi che, secondo l’accusa, avrebbero delineato presunti collegamenti tra la società e ambienti riconducibili al clan dei Casalesi, in particolare alla fazione storicamente guidata da Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ’e Mezzanotte”. Sotto la lente degli inquirenti erano finite le figure di A.G., amministratore della Edilprime, e del fratello D.G., ritenuto uomo di fiducia del boss casalese.
Nel corso dell’istruttoria camerale, la Dda aveva depositato dichiarazioni di collaboratori di giustizia di primo piano, tra cui esponenti apicali del clan, che descrivevano un presunto sistema di contiguità imprenditoriale con la camorra. Secondo tali ricostruzioni, la società sarebbe stata inserita in dinamiche di sostegno economico all’organizzazione e di gestione alterata di appalti pubblici, attraverso meccanismi di prestanome, società di comodo e presunte “buste d’appoggio”, con riferimento anche a lavori eseguiti nel territorio casertano. A carico dell’amministratore venivano inoltre richiamati incontri e frequentazioni con soggetti considerati di spicco della criminalità organizzata.
Il Tribunale, però, ha ritenuto non più attuale e sufficiente il quadro indiziario posto a base dell’interdittiva, accogliendo la linea difensiva e disponendo la revoca del provvedimento. Una decisione che restituisce piena operatività alla Edilprime e riapre le porte alla partecipazione della società alle gare pubbliche, segnando un passaggio rilevante in una vicenda che aveva avuto un forte impatto economico e reputazionale.
Fonte REDAZIONE







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