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Castellammare, il passaggio della fiamma olimpica e la polemica dei “medaglisti dimenticati”

Amaro sfogo dei canottieri Amitrano e Amarante, esclusi dalla staffetta dei tedofori nonostante i podi a cinque cerchi: "Saremo tra la folla ad applaudire, ma nessuno ci ha presi in considerazione. Un'occasione persa per la storia dello sport stabiese"
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Castellammare– Doveva essere la celebrazione dello sport, il momento in cui la città delle acque ricongiungeva la sua storia con i valori dell'Olimpismo. E invece, il passaggio della fiamma olimpica rischia di lasciare una scia di polemiche roventi quanto il fuoco di Olimpia.

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Al centro della bufera c'è l'esclusione eccellente di chi, quella fiamma, l'ha onorata con il sudore e le medaglie vere: Salvatore Amitrano e Catello Amarante.

I due campioni del canottaggio stabiese, colonne portanti di una tradizione che ha portato il nome di Castellammare sui tetti del mondo, sono stati lasciati in panchina. O meglio, sul marciapiede, confusi tra la folla.

Nessuna chiamata, nessun invito a reggere la torcia, nonostante un curriculum che parla da solo: Amitrano, bronzo ad Atene 2004 nel "quattro senza" pesi leggeri, e Amarante, veterano di molteplici spedizioni a cinque cerchi e plurimedagliato a Mondiali ed Europei.
"Il passaggio della fiamma sarà una festa per tutti e noi ci saremo, in mezzo alla gente ad applaudire gli atleti", dichiarano i due campioni con un fair play che stride con il trattamento ricevuto. Ma sotto l'eleganza sportiva, c'è la ferita di chi si sente dimenticato dalla propria terra: "Ci dispiace che i nostri nomi non siano stati mai presi in considerazione come possibili tedofori".
È un j'accuse garbato ma potentissimo, che punta il dito contro una macchina organizzativa forse distratta, forse smemorata. "Non sappiamo quali siano stati i criteri di selezione", sottolineano i due atleti, evidenziando il paradosso di una città che celebra lo spirito olimpico dimentic

andosi di chi ha portato Castellammare nell'Olimpo vero. "Questa poteva essere una bella occasione per ricordare anche noi atleti medagliati, legati indissolubilmente al nome della città e alla tradizione del canottaggio".
Mentre la fiamma attraverserà le strade stabiesi, l'assenza di Amitrano e Amarante peserà come un macigno. La loro esclusione non è solo uno sgarbo personale, ma un cortocircuito nella memoria sportiva di una città che, troppo spesso, sembra dimenticare i suoi figli migliori proprio nel momento della festa.


Fonte REDAZIONE
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