È stato assolto con formula piena, perché “il fatto non costituisce reato”, il 45enne originario di Amorosi e residente a Castel Campagnano finito a processo con la pesante accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti della madre, persona diversamente abile.
Secondo il capo d’imputazione, i fatti contestati risalivano ai mesi di giugno e luglio dello scorso anno, nonché a gennaio successivo, quando l’uomo avrebbe più volte preteso denaro dalla donna, sostenendo si trattasse del compenso per lavori da lui svolti ma – a suo dire – indebitamente trattenuto dalla madre.
In quelle circostanze, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, l’indagato l’avrebbe aggredita, facendo scattare le indagini e, poi, il rinvio a giudizio.
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Alla luce delle risultanze peritali, la Procura aveva ritenuto l’uomo affetto da vizio parziale di mente, riconducibile a una forma di bipolarismo radicata nel tempo, chiedendo e ottenendo una misura di sicurezza di libertà vigilata, finalizzata a garantirne il percorso di cura.
La vicenda è approdata quindi al giudizio immediato dinanzi al Collegio B del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal dottor Maione. Nel corso del dibattimento, la difesa dell’imputato, rappresentata dal penalista avvocato Massimo Viscusi, ha sviluppato una linea argomentativa articolata, contestando la sussistenza degli elementi tipici del reato di maltrattamenti e la qualificazione giuridica dei fatti contestati.
Oggi il Collegio, in totale accoglimento delle tesi difensive, ha pronunciato l’assoluzione dell’uomo “perché il fatto non costituisce reato”. Sulla stessa linea si era già attestata la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che in udienza aveva concluso a sua volta per l’assoluzione.





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