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Meta di Sorrento, furto in pub ricostruito grazie a giubbotto utilizzato

Svolta nelle indagini per un colpo a un pub di fine gennaio. Decisiva e singolare la prova del Comandante di Stazione che, possedendo lo stesso capo d'abbigliamento del malvivente, ha verificato la corrispondenza con i video di sorveglianza, chiudendo il cerchio attorno al responsabile.
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Meta di Sorrento – Un giubbotto di una nota marca, come tanti in circolazione. Ma è stato proprio quel capo d'abbigliamento, indossato durante un furto, a incastrare un uomo ora agli arresti domiciliari.

A chiudere il cerchio su un colpo messo a segno in un pub di Meta lo scorso 26 gennaio è stata un'indagine meticolosa dei Carabinieri della compagnia di Sorrento, culminata con una ricostruzione tanto singolare quanto efficace.

I fatti risalgono a una fredda notte di gennaio, quando una persona si è introdotta nel locale dopo averne infranto la porta d'ingresso con un estintore. Una volta dentro, ha forzato il registratore di cassa e si è impossessato di circa 1.500 euro in contanti, per poi dileguarsi.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, sono partite dall'analisi delle immagini di videosorveglianza, che hanno immortalato la figura del ladro e, in particolare, il giubbotto che indossava.

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Gli investigatori hanno incrociato i filmati con i dati del traffico telefonico, le registrazioni della "scatola nera" di un'auto a noleggio usata per il colpo e diverse testimonianze. La pista ha portato a un sospettato, nella cui abitazione, durante una perquisizione, è stato rinvenuto un giubbotto identico a quello del ladro.

Ma è qui che l'indagine ha avuto una svolta quasi da film. Per ottenere una prova inconfutabile, il Comandante della Stazione dei Carabinieri ha avuto un'intuizione. Possedendo per una fortuita coincidenza lo stesso modello di giubbotto, ha deciso di verificare personalmente la compatibilità. L'ufficiale si è quindi recato sul luogo del furto e ha fatto da "modello", facendosi riprendere dalle telecamere mentre indossava il capo.

La comparazione tra le nuove immagini e quelle della notte del furto ha dato esito positivo, confermando senza ombra di dubbio che il giubbotto era lo stesso.

L'insieme delle prove ha convinto il GIP del tribunale di Torre Annunziata a emettere un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L'uomo è accusato di furto aggravato dalla violenza sulle cose e dalla recidiva infraquinquennale.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 1 Novembre 2025 - 11:45 - Gustavo Gentile

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