Afragola - Il suo cuore ieri sera, in un letto della "Clinica Villa dei Fiori" di Acerra: Marco Iazzetta ,sessantadue anni, originario di Afragola, una vita da operaio edile spezzata non da un colpo improvviso, ma dall'eco lungo e fatale di una caduta.
Per capire questa morte bisogna riavvolgere il nastro. Tornare indietro di quasi due mesi, al 10 settembre scorso.
Il punto di origine della tragedia è un cantiere di Scampia.Potrebbe interessarti
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È l'inizio di un calvario. I soccorsi, la corsa in ospedale, la speranza appesa a un filo. Ma le lesioni interne, le fratture, i traumi di quella caduta si rivelano implacabili. Giorno dopo giorno, le condizioni di Marco Iazzetta, invece di migliorare, si aggravano. Una lenta agonia durata settimane.
Fino a ieri sera. Quando il suo corpo, sfinito dalla lotta, ha ceduto.
Ora, quella che sembrava una tragica fatalità sul lavoro diventa un caso da analizzare al microscopio. La morte di Iazzetta ha attivato la macchina giudiziaria. La salma è stata trasferita, messa a disposizione dell'autorità: si trova al Secondo Policlinico di Napoli. Sarà l'autopsia a stabilire con precisione le lesioni: quale danno interno, quale complicazione sorta da quella caduta del 10 settembre ne ha provocato il decesso ieri sera.
Sulla scrivania dei Carabinieri della stazione di Napoli Marianella c'è un fascicolo aperto. A loro il compito di ricostruire la dinamica di quel cantiere a Scampia. Verificare le misure di sicurezza, le impalcature, i protocolli. Capire se la morte di Marco Iazzetta sia stata solo un tragico incidente o se, dietro quel volo di un piano, si nascondano responsabilità precise.





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