Nell'immagine, un contesto collegato ai fatti.
Salerno – Un piano criminale che sembrava uscito da un copione hollywoodiano, ma con un epilogo da manuale di polizia: due salernitani, un 32enne e un 46enne già noti alle cronache giudiziarie, hanno tentato una rapina a mano armata in una sala scommesse proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri, nel cuore del quartiere Mercatello.
L'intervento fulmineo di Carabinieri della Sezione Radiomobile e agenti della Questura ha interrotto sul più bello il colpo, portando all'arresto immediato dei malviventi con accuse pesanti: rapina aggravata, sequestro di persona, porto abusivo di arma da fuoco (una replica a salve priva del tappo rosso), resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.
L'incasso della giornata, 1.200 euro in contanti, è stato recuperato intatto, mentre il dipendente – un giovane di 28 anni, ancora sotto shock – è stato liberato senza un graffio.La sequenza degli eventi si è consumata ieri sera, intorno alle 21, in via Raffaele Mauri, una via trafficata a due passi dal Comando provinciale dell'Arma.
I due, travisati con passamontagna e guanti, hanno forzato l'ingresso della sala scommesse "Lucky Bet" – un locale modesto con slot machine e schermi per le partite – chiudendo di scatto la serranda per isolare la preda.
Il dipendente, solo al banco in quel momento di bassa affluenza, si è trovato la canna di una pistola puntata al petto: "Dacci i soldi o sparo", la minaccia urlata dal più giovane, C.D., mentre il complice B.P. rovistava nei cassetti. Il poveretto, tremando, ha consegnato l'incasso serale, frutto di scommesse su calcio e cavalli, senza opporre resistenza per paura di ritorsioni.
Ma il destino ha avuto altri piani. Una pattuglia mista di Carabinieri e Polizia, in perlustrazione anti-degrado nel quartiere – area calda per microcriminalità e spaccio – ha notato il movimento sospetto: la serranda abbassata di fretta, un'auto con motore acceso poco distante, e un passante che segnala via radio "due incappucciati dentro".
In meno di due minuti, le forze dell'ordine irrompono: calci alla porta, urla di "Fermi, polizia!", e una colluttazione furiosa. I rapinatori, colti di sorpresa, tentano la fuga brandendo l'arma finta – rivelatasi solo dopo una perizia una pistola a salve, fedelissima replica di una Beretta 92, ma innocua senza proiettili veri.
Bloccati a terra, finiscono ammanettati, con graffi e contusioni lievi per la resistenza opposta. Per i due arrestati – un disoccupato con precedenti per furti e un manovale con condanne per rissa – si aprono le porte del carcere di Fuorni: il gip ha convalidato gli arresti questa mattina, rimandando il processo con rito direttissimo a lunedì.
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L'articolo descrive un fatto di cronaca che sembra molto grave e preoccupante, ma ci sono alcune cose che non sono chiare. Perché i due rapinatori hanno scelto proprio quella sala scommesse? Ci sono altre informazioni sui loro precedenti penali?