Il Tribunale di Salerno ha condannato a vent’anni di reclusione ciascuno i fratelli Gaetano e Raffaele Ciccarelli, sordomuti originari di Qualiano, per il duplice omicidio avvenuto l’11 luglio 2024 all’esterno dell’Hotel Ariston di Paestum, durante il Deaf International Festival.
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Nella sparatoria, esplosa nel corso della manifestazione dedicata alla comunità dei non udenti, due persone furono uccise e una terza rimase gravemente ferita dopo essere stata raggiunta da undici colpi di pistola calibro 9x21.
Le vittime furono il napoletano Ettore Crò, deceduto in ospedale il 5 agosto, e Vincenzo Spera, 58 anni, di Marsala, morto quattro giorni dopo a causa delle ferite riportate. Entrambi appartenevano al gruppo motociclistico Deaf Bones Motorcycles, come anche i due imputati.
Secondo la ricostruzione della Procura di Salerno, Gaetano Ciccarelli avrebbe più volte minacciato sui social i membri del club dei Deaf Bones, mentre il fratello Raffaele sarebbe stato l’esecutore materiale della sparatoria.Potrebbe interessarti
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L’agguato avvenne durante una delle serate del festival dedicato ai motociclisti sordi, davanti all’albergo che ospitava centinaia di partecipanti.
Il giudice ha riconosciuto entrambi i fratelli colpevoli di omicidio plurimo, tentato omicidio, minaccia e porto illegale d’arma da fuoco, ma ha escluso le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione. Difesi dagli avvocati Pierfrancesco Moio e Luigi Poziello, i due potranno ottenere uno sconto di pena fino a 16 anni e 8 mesi se rinunceranno all’appello, in applicazione delle norme previste dalla riforma Cartabia.
Le famiglie delle vittime sono assistite dagli avvocati Valerio Izzo e Nicola Cerfoglio Ducci.
Dalle indagini emerse che durante la sparatoria Vincenzo Spera fu colpito da due proiettili, all’addome e al braccio destro, mentre Crò fu raggiunto da diversi colpi che ne causarono la morte dopo settimane di agonia.
Gaetano Ciccarelli, che era agli arresti domiciliari e che è stato arrestatio il mese sscorso, già noto agli inquirenti, risulta coinvolto anche in un altro procedimento: è accusato di favoreggiamento nell’inchiesta sull’omicidio della miss Campania non udente Annamaria Sorrentino, avvenuto nel 2019 in Calabria.
Un precedente che, secondo gli investigatori, disegna il profilo di un uomo già inserito in un contesto di violenze e rivalità interne alla comunità dei biker non udenti campani.





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