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Camorra, il pentito Paone ricostruisce equilibri e omicidi tra Amato-Pagano e Vanella Grassi

Il ruolo dei fratelli Cancello e il giallo sull’omicidio di Francesco Angrisano, detto Cioppetta
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Napoli– Le dichiarazioni di Raffaele Paone, detto Rafaniello, ex affiliato di spicco della Vanella Grassi e oggi collaboratore di giustizia, stanno offrendo agli inquirenti uno spaccato prezioso sulle dinamiche della camorra tra Secondigliano, Scampia e San Pietro a Patierno.

Arrestato a fine 2023 e detenuto a Secondigliano, Paone ha iniziato a collaborare con la magistratura il 31 maggio 2024, proprio alla vigilia dell’avvicendamento dei gruppi criminali nell’area di Scampia.

Secondo gli investigatori, la sua voce ha un doppio valore: da un lato fotografa la situazione immediatamente precedente all’ascesa del nuovo cartello emergente; dall’altro proviene da un ambiente criminale esterno agli Amato-Pagano, ma pur sempre limitrofo e ben informato.

Alcuni suoi verbali sono contenuti nell'ordinanza cautelare firmata ieri dal gip Maria Gabriella Iagulli e che ha portato in carcere sette dei nuovi boss e gregari della nuova cosca ddi Scampia composta dai Cancello, Cifarello e Raia.

Il ruolo dei Cancello e il giallo sull’omicidio “Cioppetta”

Paone ha indicato Elia Cancello come figura di vertice del clan Amato-Pagano almeno fino al 2016, anno in cui venne sospettato – insieme al fratello Maurizio – dell’omicidio di Francesco Angrisano, detto Cioppetta, elemento apicale della Vanella Grassi e fratello di Gaetano, storico boss del gruppo.

Scarcerato nel 2021, Cancello avrebbe ritrovato proprio in Gaetano Angrisano un interlocutore e un alleato.

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Secondo quanto riferito dal pentito, il capo della Vanella Grassi gli avrebbe riconosciuto piena libertà operativa nel Lotto G, roccaforte storica del clan, segno di una pace siglata nonostante i sospetti di sangue del passato.

Il fratello Maurizio Cancello, pur affiliato agli Amato-Pagano, viene descritto come figura meno carismatica, non all’altezza della caratura criminale di Elia.

L’ascesa di “Nanduccio” Cifariello e i Sette Palazzi

Il pentito ha poi tracciato il profilo di Ferdinando Cifariello, detto Nanduccio, ritenuto capo della famiglia omonima e considerato “un pupillo” degli Amato-Pagano, in particolare di Enzo Notturno. Operava nell’area dei Sette Palazzi di Scampia, gestendo il traffico di droga sotto il controllo di Luigi Diano, detto Cicciotto, reggente locale del clan.

La versione di Rafaniello: sospetti, rivalità e paci armate

Nei verbali resi il 19 novembre 2024, Paone ha ricordato la propria convinzione che furono i Cancello a uccidere Cioppetta, anche se negli anni i sospetti si spostarono sui Grimaldi. Nonostante i rancori, racconta che, dopo la scarcerazione, Elia Cancello e Gaetano Angrisano si sarebbero ritrovati a tavola insieme, suggellando una tregua che consentiva al primo di muoversi liberamente nel Lotto G.

Una pace che, tuttavia, non avrebbe convinto tutti: secondo il collaboratore, Alessio Angrisano sarebbe rimasto deluso dall’atteggiamento del fratello Gaetano, accusato di aver ceduto troppo ai Cancello.

La credibilità del collaboratore

La posizione di Paone è stata ritenuta attendibile dai giudici in più procedimenti. Le sue dichiarazioni, definite “lineari e prive di intenti calunniatori”, sono state già utilizzate in sentenze e ordinanze di rilievo, tra cui la condanna del 2024 per tentata estorsione aggravata e i recenti procedimenti a carico di figure di vertice della Vanella Grassi e dei Licciardi.

Gli inquirenti considerano dunque “Rafaniello” una fonte di primo piano, capace di raccontare dall’interno oltre dieci anni di dinamiche criminali.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 3 Ottobre 2025 - 22:30 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

Le dichiarazion di Paone mi sembra che siano molto interessanti, ma anche un po complicate da capire, perché ci sono tante persone e clan coinvolti. Sarebbe utile avere piu dettagli su come funziona la camorra e le sue dinamiche.

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