Un tempo meta di vacanze, oggi simbolo di abbandono e degrado. Località Stercolilli, a Mondragone, si presenta come una ferita aperta sul litorale domitio: quella che era stata progettata come un’oasi turistica affacciata sul mare si è trasformata in una discarica a cielo aperto.
Le Guardie del WWF hanno documentato la situazione e consegnato un dossier al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Le immagini parlano da sole: tra i resti dell’ex villaggio turistico, a pochi metri dalla spiaggia, si accumulano rifiuti di ogni tipo.
Materassi marci, frigoriferi arrugginiti, mobili distrutti, eternit che si sgretola al sole. Non più villette e bungalow per famiglie in vacanza, ma tettoie pericolanti che rilasciano polveri d’amianto, sospinte dal vento e respirate da chiunque attraversi la zona.
Un paesaggio spettrale che stride con quello che avrebbe potuto essere. Negli anni ’70 e ’80, il litorale domitio era indicato come una delle aree con il maggiore potenziale turistico del Mezzogiorno: sabbia dorata, mare cristallino, una collocazione geografica favorevole. In condizioni normali, avrebbe potuto competere con la Riviera Romagnola.
Ma la storia di Mondragone ha preso un’altra strada: speculazioni edilizie, abusivismo diffuso, scelte politiche miopi e, soprattutto, l’ombra lunga della camorra che ha divorato futuro e sviluppo.
La fotografia di Stercolilli è il simbolo di questo fallimento. Perfino la strada che conduce al mare è ridotta a un serpentone di sterpaglie e immondizia, con rifiuti abbandonati ovunque. Non solo degrado ambientale, ma anche rischio per la salute pubblica: “Una bonifica non è solo urgente, è indispensabile – denuncia Borrelli –. Qui si è innescata una bomba ecologica. È un’area altamente pericolosa, invitiamo cittadini e turisti a non sostare e a non fare il bagno in questo tratto di costa”.
Il deputato punta il dito contro un sistema di illegalità che per decenni ha soffocato la rinascita del territorio: “Stercolilli è un mondo a parte, dimenticato e abbandonato. Qui gli abusi edilizi e gli sversamenti illeciti non sono eccezioni, ma regole. Servono perseveranza, controlli e, soprattutto, mani pulite per restituire vita a un luogo che rischia di restare per sempre sinonimo di inferno”.
Oggi, dove un tempo correvano bambini e villeggianti, regna il silenzio di una discarica abusiva. Ma Stercolilli potrebbe ancora raccontare un’altra storia, se davvero ci fosse la volontà di scrivere il capitolo della rinascita.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 2 Settembre 2025 - 14:39
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