Cronaca Napoli
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7 Settembre 2025 - 11:26

Omicidio di Forcella: i tanti dubbi sulla versione di Lucia Salemme

Di Rosaria Federico

Omicidio di Forcella, gli interrogativi della sorella della vittima Ciro Rapuano e quelli degli inquirenti su quanto accaduto tre notti fa, nell'appartamento di via Sant'Arcangleo a Baiano, certo non sono gli stessi ma la versione fornita dalla moglie assassina rea confessa Lucia Salemme ha ancora dei lati oscuri.

Sicuramente bisognerà partire dal numero di colpi inferti dalla donna al marito: cinquanta e forse più coltellate, sarà l'autopsia (non ancora fissata) a stabilirne il numero. Un numero impressionante per una donna, sicuramente arrabbiata, aggredita e stanca - come ha riferito - delle continue angherie del marito, ma anche ferita ad un braccio.

E’ il punto di partenza questo per chiarire quanto è successo nel cuore della notte nell’abitazione della famiglia Rapuano.

Vi è poi da verificare un secondo elemento: la presenza sulla scena del crimine di due coltelli. Secondo Lucia Salemme, il marito dormiva con due coltelli sotto il cuscino. E’ possibile che una sorta di abitudine del genere non fosse stata scoperta dalla moglie che dormiva nello stesso letto? E' possibile che Ciro Rapuano avesse intenti minacciosi e aggressivi tanto da dormire con le armi a portata di mano?

Un altro elemento al vaglio degli inquirenti è la dinamica dell’omicidio. L’autopsia chiarirà come abbia fatto Lucia Salemme, molto più minuta fisicamente del marito, a sopraffarlo con decine di coltellate senza che l’uomo abbia opposto molta resistenza.

L’omicida racconta di aver reagito all’aggressione e di aver ricevuto per prima una coltellata al braccio. La reazione nei confronti del marito è stata mettere a segno cinquanta, sessanta coltellate mentre l’uomo era nel letto in posizione supina.

E’ possibile che Ciro Rapuano, allora, sia morto subito dopo i primi colpi e la donna abbia infierito sul suo corpo?

La dinamica, i tempi, la posizione della vittima e la ferita al braccio della donna saranno determinanti, aldilà del movente, per stabilire le fasi giudiziarie e processuali che Lucia Salemme dovrà affrontare.

Non basta la confessione della donna a stabilire quegli intricati risvolti che durante il processo determineranno una eventuale pena o un’assoluzione per legittima difesa.

Proprio per chiarire ogni aspetto, ogni elemento che possa consentire ai magistrati di formulare il capo d’imputazione nei confronti di Lucia Salemme, sarà indispensabile chiarire ogni aspetto di quanto accaduto tre notti fa nel cuore di Forcella.

Determinante per la ricostruzione della dinamica la versione della figlia della coppia che dormiva nella stessa casa.

Un delitto così violento, scaturito da un’aggressione altrettanto violenta prima del marito contro la moglie e poi viceversa, è possibile si sia consumato nel silenzio più assoluto? E’ possibile che la ragazza non sia stata allertata dalle urla dei genitori e che sia accorsa in camera da letto solo quando la madre continuava ad infierire sul corpo del padre?

Molti di questi interrogativi saranno chiariti dai risultati dell’autopsia, altri dovranno essere spiegati dalla donna che al momento non è stata interrogata ancora dal giudice delle indagini preliminari che si occupa del caso.

Lucia Salemme è guardata a vista nel carcere di Secondigliano dove è detenuta

Lucia Salemme, difesa dall'avvocato Riccardo Pinto, resta in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato, ed è guardata a vista dagli agenti della penitenziaria per evitare che possa compiere gesti di autolesionismo. Non si esclude che il magistrato che conduce le indagini o la difesa possano chiedere una perizia psichiatrica sulla donna per stabilire le sue condizioni al momento dell’omicidio e nelle fasi successive.

Il difensore, in considerazione delle condizioni psichiche dell’indagata ha già chiesto gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico. Richiesta respinta dal gip. Probabilmente per due motivi. Il primo è che un ritorno a casa di Lucia Salemme, in questa delicata fase delle indagini, potrebbe compromettere le fasi delle indagini. A cominciare dalla scena del crimine.

La seconda è che la versione della donna, probabilmente, non ha convinto del tutto gli inquirenti. La ferocia con la quale Lucia Salemme ha ucciso il marito che la ‘maltrattava da anni’ sembra sproporzionata rispetto a quanto ricostruito fino ad ora dagli inquirenti sia sul passato della coppia che sulla dinamica del delitto.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 7 Settembre 2025 - 11:26 - Rosaria Federico

Questo articolo è stato pubblicato il 7 Settembre 2025 - 11:26

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