Il giornalista di CalcioNapoli24 aggredito a Firenze
Firenze - Insulti, spintoni e un'aggressione vile: è quanto hanno dovuto subire ieri a Firenze un giornalista e un cameraman di CalcioNapoli24 Tv, colpiti da un'ondata di razzismo territoriale al termine della partita vinta dal Napoli contro la Fiorentina.
L'episodio, che ha scosso il mondo dell'informazione sportiva, è avvenuto a ridosso dello stadio Artemio Franchi, mentre i due professionisti erano in diretta per raccontare il post-partita.
Secondo la ricostruzione fornita dalla stessa emittente, il loro inviato, Manuel Guardasole, e il cameraman, Vittorio Bernardo, sono stati accerchiati da gruppetti di tifosi viola. "È meglio che andate via di qui" e "vai via pezzo di m..." sono solo alcuni degli epiteti a sfondo territoriale che, a microfoni aperti, sono stati rivolti ai due operatori.
Il culmine della violenza è stato raggiunto quando uno dei facinorosi ha spinto con forza il cameraman, arrivando a spostare la telecamera verso un muro per interrompere la trasmissione.
L'aggressione, avvenuta in pieno giorno e senza alcuna provocazione da parte dei giornalisti, riaccende i riflettori su un problema mai sopito: l'odio anti-meridionale che continua a manifestarsi negli stadi del nord Italia.
Non si tratta di un episodio isolato, ma dell'ennesimo tassello di una serie di gesti ignobili e insulsi che affliggono il calcio italiano. La discriminazione territoriale, spesso mascherata da sfottò, si traduce in azioni concrete di violenza, che vanno ben oltre il semplice tifo.
Il direttore di CalcioNapoli24, Salvio Passante, ha espresso la sua ferma condanna per l'accaduto, annunciando che l'emittente si riserverà di agire in tutte le sedi opportune per tutelare i suoi dipendenti.
"Ci auguriamo che vengano presi provvedimenti seri" ha ribadito l'emittente, sperando in una risposta decisa da parte delle autorità e della Lega Calcio per contrastare un fenomeno che avvelena lo sport più amato dagli italiani.
L'episodio di Firenze serve da monito: la battaglia contro il razzismo territoriale, che si manifesta con striscioni, cori e aggressioni, non è ancora vinta e richiede un impegno costante e severo da parte di tutti gli attori del calcio.