Virus West Nile, tre nuovi decessi in Italia
Roma – Continua a crescere il bilancio delle vittime del virus West Nile in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati tre nuovi decessi, che portano a 13 i morti nel 2025.
Di questi, sette si contano in Campania, cinque nel Lazio e uno in Piemonte. Le ultime due vittime campane sono anziani residenti nel Casertano, mentre il Lazio registra oggi il quinto decesso dall’inizio dell’anno.
A perdere la vita sono stati un 71enne di Casal di Principe, deceduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Aversa, e un 79enne di Teverola, morto all’ospedale di Frattamaggiore dopo essere stato trasferito da Aversa.
Entrambi avrebbero contratto il virus sul litorale domizio, nella zona di Mondragone, dove si registra una concentrazione significativa di casi, con segnalazioni anche a Baia Domizia e Cellole.
Il virus West Nile, trasmesso dalla zanzara comune Culex, colpisce soprattutto anziani e soggetti fragili. A confermarlo è Carlo Ferrara, direttore dell’Unità operativa complessa Sanità animale dell’Asl di Caserta: “Serve la collaborazione di tutti: bisogna evitare ristagni d’acqua, usare repellenti, attuare disinfestazioni.
L’Asl di Caserta ha già disposto un’intensificazione degli interventi di disinfestazione nelle aree più colpite. In parallelo, proseguono le misure previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, che includono controlli rafforzati su donazioni di sangue e trapianti.
Il virus, infatti, non si trasmette da persona a persona, ma quasi esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette. In rari casi, tuttavia, è possibile il contagio per via ematica.
I numeri della sorveglianza: casi in aumento, ma andamento stabile rispetto agli anni precedenti.
Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 30 luglio, in Italia si contano 89 casi confermati di infezione da West Nile virus nel 2025, quasi il triplo rispetto alla settimana precedente, quando erano 32.
Di questi, 40 hanno assunto forma neuro-invasiva, la più grave: 23 nel Lazio e 10 in Campania, oltre ad altri casi distribuiti tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Complessivamente, il virus è stato riscontrato in 31 province di 10 regioni italiane. Il confronto con gli anni precedenti, tuttavia, invita alla cautela più che all’allarme: 484 casi nel 2024 con 36 morti, 394 casi nel 2023 con 32 vittime, e il picco registrato nel 2022 con 728 casi e 51 decessi.
l ministro della Salute, Orazio Schillaci, interverrà domani in Commissione Affari sociali del Senato per aggiornare il Parlamento sulla diffusione del virus. L’informativa era stata richiesta nei giorni scorsi dal gruppo del Partito Democratico, a seguito dell’aumento dei casi in diverse aree del Paese.
L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che l’attuale andamento è in linea con le tendenze stagionali già osservate, ma richiama le autorità locali e la cittadinanza a non abbassare la guardia, soprattutto in presenza di soggetti a rischio.
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