L'assassino suicida Antonio Luongo, Lyudmyla Velykgolova e Antonio Russo Spena
Ischia. Ormai è accertato che la strage di Forio sia stata pianificata nei minimi dettagli dall’assassino poi suicida Antonio Luongo.
Ma la cosa che fa riflettere è che una denuncia informale ai carabinieri non è bastata a far scattare l’allarme tantomeno a far desistere l’assassino dal suo piano omicida.Un agguato pianificato, consumato in pieno giorno e culminato in una strage. È quanto accaduto sabato pomeriggio a Forio d’Ischia, in località Cuotto, nei pressi dell’hotel Parco Maria. Tre persone hanno perso la vita e una quarta lotta tra la vita e la morte.
Le vittime sono Zinoviya Knighnitska, 63enne ucraina, Nunzio Russo Spena, 48enne operaio di Pomigliano d’Arco e lo stesso assassino, Antonio Luongo, 71 anni, operatore ecologico in pensione originario del quartiere di Pianura a Napoli, che dopo aver sparato si è tolto la vita. Gravemente ferita la sua ex moglie, Lyudmyla Velykgolova, 42 anni, di origine ucraina, ricoverata in prognosi riservata e che di mestiere fa l’interprete.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Luongo aveva pianificato il gesto con cura. Giunto a Ischia con un’auto a noleggio, si era appostato fin dal mattino nei pressi delle abitazioni della ex moglie e della suocera. Le due donne, notando la sua presenza, avevano deciso di rivolgersi ai Carabinieri denunciando l’uomo per stalking.
Nel pomeriggio, la situazione è precipitata. Luongo ha impugnato una pistola priva di matricola, detenuta illegalmente, e ha fatto fuoco. Ha colpito a morte l’ex suocera e il compagno della donna, Nunzio Russo Spena. Poi ha rivolto l’arma contro la sua ex moglie, ferendola con diversi colpi – due al petto, uno al collo, altri agli arti – lasciandola agonizzante a terra. Infine, ha rivolto la pistola contro se stesso, togliendosi la vita.
Gli accertamenti balistici hanno confermato che l’arma era stata scaricata quasi completamente.
Lyudmyla, che lavora come interprete, è ancora in condizioni critiche: i medici parlano di danni gravissimi e ogni ora risulta decisiva. La madre, casalinga, è rimasta uccisa sul colpo. Anche Russo Spena, originario di Napoli come Luongo, è stato freddato senza scampo.
Secondo fonti investigative, in passato non risultano denunce per maltrattamenti o episodi di violenza da parte del 71enne, ma la denuncia presentata in mattinata dalle due donne dimostra il timore concreto di un possibile atto violento.
La tragedia ha scosso profondamente la comunità di Forio. Il sindaco, Stani Verde, ha espresso sgomento:
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a un femminicidio e a un duplice omicidio che nulla hanno a che fare con l’amore. È un dolore che si estende oltre i confini della nostra comunità e ci obbliga a confrontarci con la cultura della violenza”.
Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e annullato gli eventi in programma. Le vittime, pur non essendo originarie dell’isola, erano legate al tessuto sociale locale anche attraverso la famiglia Cigliano, storicamente radicata nel territorio.
Intanto, gli investigatori stanno ricostruendo con precisione i movimenti di Luongo nelle ore precedenti la strage, si sta cercando chi gli ha fornito l’arma utilizzata per la strage mentre tutta l’isola attende notizie sulle condizioni della sola sopravvissuta, Lyudmyla, la cui battaglia per la vita resta appesa a un filo.
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La situazion a Forio e veramente tragica e preoccupante. E' incredibile come una denuncia ai carabinieri non sia bastata. Queste cose devono farci riflettere su come prevenire simili eventi in futuro, ma anche i soccorsi non sono stati rapidi.