

vincenzo de luca
Napoli – "È un atto irresponsabile, una vergogna, un caso di delinquenza politica". Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha duramente commentato la decisione del ministero della Salute di non autorizzare l’uscita della Campania dal piano di rientro dal disavanzo sanitario.
Una scelta che, secondo il governatore, era già stata premeditata: "Parlavamo ieri a Roma, ma era un muro di gomma. Avevano già deciso".
Il ministero ha comunicato ieri, 4 agosto, la sua posizione, motivando la scelta con una serie di criticità ancora presenti nella gestione della sanità regionale. Ma per De Luca si tratta di un provvedimento immotivato e ingiustificabile: "Non sono deluso, me lo aspettavo. Sono indignato, ho il sangue agli occhi", ha dichiarato oggi a Napoli.
Il presidente ha poi annunciato l’intenzione di ricorrere nuovamente al Tar, come già fatto tre anni fa in occasione di una decisione analoga. Ma stavolta, ha aggiunto, si muoverà anche sul piano giudiziario: "Voglio presentare una denuncia per concussione contro i funzionari che hanno assunto questa posizione priva di ogni fondamento".
Un attacco frontale, dunque, che riaccende lo scontro tra la Regione Campania e il governo sulla gestione della sanità e sull’autonomia decisionale in materia di spesa sanitaria.
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La decisione del ministero della Salute non sembra corretta, ma è importante che si faccia chiarezza su le motivazioni. Ci sono molte critiche, ma bisogna anche considerare il contesto in cui si trova la Campania.