Roma– Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha firmato il decreto di nomina di Fulvio Macciardi come nuovo sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, accogliendo la proposta avanzata da tre membri su cinque del Consiglio di indirizzo della Fondazione.
Ma la decisione, arrivata nella serata di martedì, ha già innescato un duro scontro istituzionale.
A contestare apertamente la nomina è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che in qualità di presidente della Fondazione San Carlo ha annunciato l'intenzione di presentare ricorso al TAR, denunciando la presunta irregolarità della riunione in cui la proposta è stata approvata.
Il nodo della riunione contestata
Secondo Manfredi, la seduta del Consiglio di indirizzo non si sarebbe dovuta svolgere, in quanto la convocazione era stata ufficialmente ritirata a causa di un impegno istituzionale del sindaco a Palazzo Chigi.
Nonostante ciò, tre componenti del Consiglio — due nominati dal Ministero della Cultura e uno dalla Regione Campania — hanno proceduto ugualmente, deliberando la nomina di Macciardi.Potrebbe interessarti
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Giuli rompe lo stallo, ma scoppia il caso politico
La firma del decreto da parte del ministro Giuli ha di fatto sbloccato una situazione di stallo che si protraeva da mesi, legittimando l’operato dei tre consiglieri e ufficializzando l’ingresso di Macciardi, attuale sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, alla guida del massimo partenopeo.
Ma la mossa ha subito provocato reazioni accese sul piano politico e giuridico. I revisori dei conti della Fondazione San Carlo hanno espresso dubbi sulla validità della nomina, mentre esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle parlano apertamente di forzatura procedurale e di violazione delle regole statutarie.
Uno scontro che agita la politica culturale
La vicenda si inserisce in un contesto delicato, dove la governance delle grandi istituzioni culturali italiane è spesso terreno di confronto tra livelli diversi di governo. Il Teatro San Carlo, uno dei templi della lirica europea, rappresenta un nodo simbolico e strategico per l’immagine culturale di Napoli e dell’Italia.
Con il ricorso annunciato da Manfredi e la spaccatura istituzionale ormai aperta, la nomina di Macciardi rischia di finire al centro di un lungo contenzioso amministrativo, con ricadute non solo sulla gestione del teatro, ma anche sugli equilibri tra Comune, Regione e Governo centrale.







Commenti (1)
L’argomento del articolo riguardo alla nomina di Macciardi e molto interessante e da notare come ci siano conflitti tra le istituzioni, e la questione è complessa. Spero che si risolva al più presto per il bene del Teatro.