L’ondata di maltempo senza precedenti che ha devastato la Riviera romagnola nella notte tra sabato e domenica ha causato danni incalcolabili.
Raffiche di vento oltre i 120 chilometri orari, grandine e piogge torrenziali hanno trasformato Milano Marittima, Cesenatico e Rimini in scenari da tifone tropicale: centinaia di alberi abbattuti, strade allagate, stabilimenti balneari distrutti.
Tra i tanti testimoni del disastro c’è anche Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della Nazionale azzurra, che a Il Resto del Carlino ha raccontato lo choc vissuto nella sua casa di Milano Marittima.
«Non ho mai visto un disastro di queste proporzioni vicino alle abitazioni – ha dichiarato –. Dormivo e non mi sono accorto di nulla, ma al risveglio, davanti a quello scenario, mi sono sentito fortunato a essere ancora vivo».
Sacchi ha descritto lo spettacolo inquietante dei pini marittimi sradicati come se fossero fiammiferi: «Sapevo che hanno radici superficiali, ma vederli volare via in questo modo è stato traumatico».
La tempesta come un tifone
Il fenomeno atmosferico, definito dagli esperti una “supercella marittima” nata sull’Adriatico surriscaldato, si è abbattuto sulla costa prima dell’alba, durando circa un’ora. A Milano Marittima il bilancio parla di almeno 265 alberi caduti, che hanno devastato auto e bloccato interi viali. Lettini, ombrelloni e tende degli stabilimenti balneari sono stati trascinati via come fuscelli.
Il fronte temporalesco ha poi colpito Cesenatico e Rimini, dove il corso d’Augusto si è trasformato in un torrente d’acqua e fango. Ingenti i danni a case, cantine e negozi, ma non si registrano feriti: un sollievo che ha evitato di trasformare la notte di tempesta in una tragedia.
La risposta delle comunità
All’alba, la macchina dei soccorsi si è messa in moto. Squadre di protezione civile e volontari hanno lavorato per liberare le strade dai tronchi e ripristinare la viabilità. I commercianti hanno iniziato a ripulire gli esercizi invasi dall’acqua, mentre i turisti e i residenti hanno dato una mano a rimettere in piedi gli stabilimenti balneari.
Un campanello d’allarme climatico
Quello che è accaduto in Romagna è molto più di una “notte di maltempo”. È l’ennesimo segnale di un clima che cambia e che rende sempre più frequenti eventi estremi e imprevedibili. Vento e piogge con caratteristiche tropicali, grandinate violente e mareggiate improvvise mettono a rischio un territorio fragile, che vive di turismo e che vede nelle sue pinete e nelle sue spiagge un patrimonio identitario oltre che economico.
Sacchi, testimone diretto del disastro, lo ha definito un evento traumatico. Forse le sue parole sono il modo migliore per raccontare la paura che una comunità intera ha provato nella notte in cui il mare Adriatico si è trasformato in tempesta.
Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 25 Agosto 2025 - 16:14
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