Sicurezza stradale in Campania ancora in emergenza
Avellino – Gelsomino Silano, 44 anni, artigiano di Villanova del Battista, non è mai arrivato a casa stanotte. Era sulla Statale 303, a Frigento, al volante del suo Fiat Fiorino, quando l’auto ha perso il controllo, si è ribaltata più volte ed è finita in una scarpata.
Sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco, che hanno estratto il suo corpo ormai senza vita, e i Carabinieri, impegnati a ricostruire la dinamica. Le cause sono ancora da chiarire, ma la provincia di Avellino piange un altro morto su una strada che, come tante in Campania, continua a mietere vittime.
Silano rientrava dal lavoro, come faceva ogni giorno. La sua morte riaccende i riflettori su un’emergenza cronica: quella della sicurezza stradale in una regione dove strade dissestate, curve pericolose e, spesso, mancanza di adeguata segnaletica trasformano il semplice rientro a casa in una roulette russa.
Solo nelle ultime settimane, in Campania si sono registrati diversi incidenti mortali, molti dei quali coinvolgono lavoratori che viaggiano all’alba o di notte, su percorsi poco illuminati e maltenuti.
La Statale 303, teatro dell’ultima tragedia, non è nuova a episodi del genere. Come altre arterie campane – dalla A16 Napoli-Canosa alla SS7 Appia, passando per le tortuose strade interne dell’Irpinia – è un tratto ad alto rischio, dove velocità eccessiva, sorpassi azzardati e condizioni del manto stradale contribuiscono a un bollettino di vittime che non accenna a diminuire.
Secondo gli ultimi rapporti ACI-Istat, la Campania è tra le regioni con il più alto tasso di incidentalità grave, con una media di 3-4 morti a settimana. Le province di Napoli, Salerno e Avellino sono quelle più colpite, ma il problema è diffuso ovunque.
Le associazioni di vittime della strada denunciano da anni la carenza di controlli e la scarsa manutenzione, mentre le istituzioni promettono interventi che, però, faticano a diventare realtà.
Ora, per la famiglia di Gelsomino Silano inizia il calvario del dolore e delle domande senza risposta. Perché è successo? Si poteva evitare? La sua morte, come quella di tanti altri prima di lui, rischia di finire in un archivio di statistiche anziché in un piano concreto per salvare vite. Intanto, la Campania continua a viaggiare su strade che uccidono, mentre il conto delle vittime sale.
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La notizia della morte di Gelsomino Silano è molto triste, ma purtroppo non è la prima volta che sentiamo di incidenti simili in Campania. Le strade sono pericolose e serve maggiore sicurezza per evitare tragedie come queste. Bisogna fare qualcosa.