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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 17 Luglio 2025 - 10:05
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Tragedia dello scuolabus e morte della maestra napoletana: l’autista era al telefono

L'incidente a maggio scorso a Lomazzo in provincia di Como: chiesta la custodia cautelare per l’autista
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Una svolta nelle indagini sull’incidente che il 19 maggio scorso ha sconvolto l’opinione pubblica: la Procura di Como ha chiesto la custodia cautelare per Francesco Pagano, l’autista del pullman carico di bambini che tamponò un camion sull’autostrada Pedemontana, a Lomazzo (Como).

Nella tragedia perse la vita Domenica Russo, 43 anni, maestra napoletana residente a Sesto Calende, che accompagnava i suoi alunni della scuola elementare di Cazzago Brabbia, in provincia di Varese di ritorno da una gita al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate.

Secondo gli inquirenti, l’autista stava utilizzando lo smartphone al momento dell’impatto, una distrazione fatale che ha trasformato una giornata di svago in un dramma.

Le indagini: l’autista distratto dal telefono

Gli accertamenti condotti dalla Procura, supportati da un consulente tecnico, hanno confermato che Pagano era impegnato con il suo smartphone quando il pullman ha violentemente tamponato il camion che lo precedeva.

Determinante un’immagine delle telecamere autostradali della Pedemontana, che mostrerebbe l’autista con il telefono in mano. Un dettaglio che aggrava la sua posizione e che ha spinto i pm a richiedere l’arresto, su cui il giudice si è riservato di decidere. Nell’incidente, che ha coinvolto 30 bambini a bordo, diversi alunni hanno riportato ferite, aggiungendo ulteriore dolore a una vicenda che ha scosso profondamente la comunità.

Una tragedia che richiama un problema diffuso

La morte di Domenica Russo e il ferimento dei piccoli passeggeri riportano al centro del dibattito una piaga che miete vittime sulle strade italiane: la distrazione alla guida. L’uso dello smartphone, ormai quasi una costante negli incidenti stradali, si conferma una delle principali cause di tragedie evitabili.

Che si tratti di un messaggio, una chiamata o un rapido sguardo ai social, queste azioni, apparentemente innocue, sottraggono secondi preziosi di attenzione, trasformando un mezzo di trasporto in un pericolo mortale.

L’incidente di Lomazzo non è un caso isolato: secondo le statistiche, la distrazione è responsabile di una percentuale allarmante di sinistri, spesso con esiti devastanti, soprattutto quando a rischio sono vite innocenti come quelle dei bambini

.Un monito per la sicurezza stradale

Mentre la giustizia segue il suo corso per stabilire le responsabilità dell’autista, la vicenda di Lomazzo impone una riflessione collettiva. La sicurezza stradale non può essere sacrificata sull’altare della distrazione.

Campagne di sensibilizzazione, controlli più stringenti e pene severe sono necessari, ma altrettanto fondamentale è un cambiamento culturale: chi guida ha in mano non solo un volante, ma la vita di chi gli sta accanto.

La perdita di Domenica Russo, una maestra dedita ai suoi alunni, e il trauma subito dai bambini sono un prezzo troppo alto per un istante di disattenzione. La comunità chiede giustizia, ma soprattutto un impegno concreto per prevenire che tragedie simili si ripetano.

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Articolo pubblicato il giorno 17 Luglio 2025 - 10:05


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