Napoli– La lotta alla “Terra dei Fuochi” prosegue con un’intensificazione delle misure repressive e preventive. Lo ha ribadito oggi il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, a margine di un incontro tenuto nella parrocchia di San Matteo a Giugliano con rappresentanti delle forze dell’ordine e dei comitati civici.
La zona, pochi giorni fa, è stata colpita da un vastissimo incendio di rifiuti, che ha generato una densa colonna di fumo nero, gettando nuovamente nello sconforto i residenti.
“La fase di prevenzione è aumentata, ma è stata incrementata anche quella della repressione, se vogliamo attenerci ai dati”, ha dichiarato il Prefetto. I numeri forniti da Di Bari testimoniano un impegno significativo nel contrasto allo smaltimento illecito: da gennaio a luglio di quest’anno, solo in provincia di Napoli, sono stati sequestrati 320 veicoli, 153 aziende e attività economiche, elevate sanzioni amministrative per 5 milioni e 600mila euro, e 280 persone denunciate all’autorità giudiziaria.
Un fronte comune contro l’illegalità dei rifiuti
Questi dati, ha spiegato il Prefetto, mostrano gli sforzi profusi per stroncare la filiera dello smaltimento illecito dei rifiuti. Non si tratta di rifiuti domestici, ma di scarti provenienti da un’economia sommersa o da attività che scelgono “scorciatoie” illegali per disfarsi dei loro scarti.
L’attività repressiva vede un impegno congiunto di tutte le forze dell’ordine, delle polizie locali, dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito Italiano, quest’ultimo coinvolto nell’operazione “Strade Sicure”. “Il governo vuole che questo prosegua”, ha assicurato Di Bari, “e che ulteriormente siano date risposte ai cittadini, come stiamo facendo”.
L’azione si sta svolgendo anche grazie alle indicazioni provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che puntano all’assegnazione di risorse umane e al coinvolgimento di altre istituzioni, inclusi Comuni e Regione Campania.
Infine, il Prefetto ha ribadito l’importanza del dialogo continuo con i comitati locali, che hanno dato vita a un coordinamento, per “avere sempre ben presente la voce che viene dal territorio”. La “Terra dei Fuochi” rimane una priorità, e l’impegno delle istituzioni appare determinato a proseguire su un doppio binario di repressione e prevenzione per tutelare la salute e l’ambiente dei cittadini.
Il problema della “Terra dei Fuochi” è complesso e profondo. Oltre alle azioni di repressione e prevenzione, quali altri interventi ritieni siano fondamentali per risanare definitivamente il territorio e proteggere la popolazione?
Articolo pubblicato il giorno 11 Luglio 2025 - 20:22