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Pozzuoli, la beffa dopo il lutto: multa per la famiglia del 18enne morto

Una multa di 42 euro alla famiglia di Augusto Di Meo per danni a pali della segnaletica, un lampione e il corrimano della galleria di Lucrino
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Pozzuoli – Una multa da 42 euro per danni a pali della segnaletica, un lampione e il corrimano della galleria di Lucrino. È il verbale notificato allo zio di Augusto Di Meo, il 18enne morto undici giorni fa in un tragico incidente stradale, mentre viaggiava in sella a una moto Kymco AK 550.

A recapitarglielo, due agenti della Polizia Municipale di Pozzuoli che si sono presentati nel ristorante-pizzeria dell’uomo, proprietario del veicolo coinvolto nello schianto.

Un atto che ha fatto esplodere la rabbia e lo sdegno della famiglia della giovane vittima. "È una decisione vergognosa, non c’è rispetto", lo ha dichiarato a Il mattino, Augusto Di Meo senior, zio del ragazzo e destinatario della sanzione.

E poi ha aggiunto: "Il Comune di Pozzuoli pensa al denaro mentre noi piangiamo un ragazzo morto a 18 anni. È assurdo che dopo dieci giorni dall’incidente l’amministrazione si preoccupi di notificare un verbale per i danni causati dalla morte di mio nipote".

Il verbale redatto ai sensi dell’articolo 15 del Codice della Strada

Il verbale, redatto ai sensi dell’articolo 15 del Codice della Strada, contesta il danneggiamento di "un palo della pubblica illuminazione, segnali verticali di stop e di obbligo e il corrimano del parapetto del tunnel Montenuovo".

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La sanzione fa riferimento al divieto di alterare o danneggiare infrastrutture e impianti stradali.

Il tragico incidente risale a undici giorni fa: Augusto Di Meo, alla guida della moto, si era scontrato con una Fiat 500 guidata da un agente della polizia municipale di Qualiano, 66 anni.

L’impatto è stato violentissimo: il ragazzo è stato sbalzato dalla sella, compiendo un volo di oltre cinquanta metri prima di finire sulla rampa d’accesso della galleria. La moto, fuori controllo, ha abbattuto la segnaletica stradale e parte del corrimano, danneggiamenti ora imputati al proprietario del mezzo.

"Una famiglia distrutta riceve una multa come se fosse un atto qualsiasi – ha aggiunto Di Meo –. È inaccettabile che in un momento di dolore così profondo si possa agire con tanta freddezza burocratica. Ci aspettavamo rispetto e vicinanza, non un verbale".

La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e riapre il dibattito sul confine tra legalità formale e sensibilità istituzionale.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 27 Luglio 2025 - 09:51 - Gustavo Gentile

Commenti (1)

E’ molto triste che in un momento come questo la polizia abbia pensato di multare il proprietario della moto invece di mostrare comprensione. La burocrazia non dovrebbe prevalere sul dolore della famiglia che ha perso un ragazzo giovane.

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