Napoli– L’Ospedale Monaldi di Napoli si arricchisce di una nuova Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) dedicata alle Malattie Genetiche e Rare Cardiovascolari, designata anche come Centro di Coordinamento Regionale per le Malattie Rare.
L’Azienda Ospedaliera dei Colli, guidata dal direttore generale Anna Iervolino, ha annunciato la nascita di questa struttura come un passo decisivo verso una gestione efficace e multidisciplinare dei pazienti affetti da patologie rare.
L’istituzione dell’UOSD, diretta dal professor Giuseppe Limongelli e riconosciuta come centro di riferimento europeo (ERN Guard-Heart), è il risultato di un lungo lavoro clinico e amministrativo, reso possibile dalla determinazione della Direzione Strategica. “Un traguardo che migliorerà la qualità di vita dei pazienti e ne garantirà una presa in carico efficace”, ha dichiarato Limongelli.
L’unità opererà su due fronti: clinico e organizzativo. Sul piano clinico, saranno attivati ambulatori specializzati per amiloidosi, sarcoidosi, cardiomiopatie, morte improvvisa, sindrome di Marfan, bicuspidia aortica familiare e aortopatie ereditarie. In programma anche un innovativo ambulatorio per le “malattie senza diagnosi”, in collaborazione con la rete clinica nazionale, oltre a servizi di genetica, nutrizione e multi-imaging.
Saranno inoltre implementati percorsi diagnostico-terapeutici (PDTA) e programmi di supporto per i familiari di pazienti deceduti improvvisamente in giovane età.Sul versante organizzativo, l’UOSD sarà il fulcro del monitoraggio epidemiologico regionale, della programmazione sanitaria e del coordinamento delle attività sulle malattie rare, offrendo anche un servizio di teleconsulto multidisciplinare per casi complessi, con l’obiettivo di ridurre i ritardi diagnostici.
In collaborazione con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, la struttura ospiterà trial clinici, ricerche di rilievo internazionale e un Master di II livello sulle malattie rare.“Siamo orgogliosi di questo risultato, frutto di un grande lavoro di squadra”, ha commentato Anna Iervolino. “Il Centro, in rete con realtà regionali, nazionali ed europee, promuoverà percorsi dedicati, programmi di transizione dall’età pediatrica a quella adulta e attività di formazione e ricerca per supportare pazienti, famiglie e comunità scientifica”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Luglio 2025 - 20:55

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.