A dodici anni dal devastante incendio che distrusse uno dei simboli della cultura e dell’innovazione del Mezzogiorno, Napoli scrive una nuova pagina: nasce il nuovo Science Centre, cuore del rilancio di Città della Scienza.
È la risposta concreta alla ferita del 2013, quando un rogo doloso cancellò in poche ore un polo di eccellenza. Da allora, tra indagini giudiziarie (l’unico imputato, l’ex vigilante, è stato assolto in Appello nel 2024) e ostacoli burocratici, la comunità scientifica e civile ha atteso con tenacia questo momento.
La Regione Campania e la Fondazione Idis hanno svelato oggi il progetto della nuova struttura, che si estenderà su oltre 66mila metri cubi con una superficie utile di quasi 10mila metri quadrati. Un investimento complessivo da 77 milioni di euro, di cui i primi 22 milioni – provenienti da fondi Fsc 2007-2013 riattivati – sono già stati stanziati. Completata la fase istruttoria, si attende ora la gara d’appalto, con l’obiettivo di aprire il cantiere all’inizio del 2026.
“Restituiamo alla comunità un luogo che è stato ferito ma mai dimenticato”, ha dichiarato con emozione Riccardo Villari, presidente della Fondazione Idis. “Abbiamo affrontato anni difficili, partendo con 20 milioni di euro di debiti e dipendenti senza stipendio. Oggi, a testa alta, possiamo dire che stiamo vincendo la sfida del rilancio”.
Accanto a lui, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha definito il progetto “un motivo di orgoglio per Napoli, per la Campania, per il Paese intero”. Perché Città della Scienza non è solo un museo: è un’infrastruttura che guarda al futuro, alle giovani generazioni, alla scienza come motore di sviluppo e cittadinanza.
Articolo pubblicato da Vincenzo Scarpa il giorno 28 Luglio 2025 - 16:35

Vincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania e
Studente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.
Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio
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