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Caivano: due minorenni arrestati mentre rifornivano il loro "drug delivery"

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Caivano - Si muovevano in un’auto bianca, agili e rapidi come fattorini, ma invece di consegnare pizze o pacchi, trasportavano droga.

Sono due ragazzi di 17 anni, già inseriti nel giro dello spaccio a Caivano, dove il business della droga si è evoluto in un servizio quasi "a domicilio". Un meccanismo collaudato: nascondono la merce in campagna, aspettano l’ordine via smartphone e in pochi minuti effettuano la consegna.

Un sistema che, in caso di fermo, permetterebbe loro di dichiarare che la sostanza era per uso personale. Ma questa volta non ha funzionato.

I carabinieri della stazione di Caivano li avevano notati da tempo. Quell’utilitaria bianca con a bordo due giovanissimi dal fisico esile non passava inosservata, ma mancava ancora l’elemento decisivo per agire: il punto esatto dove prelevavano la droga.

A risolvere il caso, le telecamere di ultima generazione installate nell’ambito del "Progetto Caivano", che hanno permesso di ricostruire i loro spostamenti.

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i due giovani pusher del servizio a domicilio sono state incastrate dalle nuove telecamere del "progetto Caivano"

L’area sospetta era via Garigliano, una zona periferica con fondi agricoli e terreni incolti. I militari hanno organizzato un appostamento e aspettato. E i due non si sono fatti attendere: scesi dall’auto, si sono infilati in un vicolo, hanno frugato tra cumuli di detriti e, dopo qualche secondo, hanno estratto due buste. A quel punto, i carabinieri sono intervenuti.

Nelle confezioni appena recuperate, una quarantina di dosi tra cocaina e crack, pronte per essere distribuite. In tasca a uno dei due, 30 euro in contanti – forse l’incasso dell’ultima "consegna".

Uno dei ragazzi è incensurato, l’altro già noto alle forze dell’ordine. Entrambi sono stati arrestati e trasferiti nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, mentre le indagini continuano per risalire alla rete che li riforniva.

Quello del drug delivery è un fenomeno in crescita, soprattutto tra i giovanissimi, che sfruttano la rapidità degli spostamenti e l’anonimato dei territori periferici per eludere i controlli. Ma con le nuove tecnologie di sorveglianza, anche i pusher più furbi rischiano di finire con le mani nella marmellata.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 30 Luglio 2025 - 07:58 - Rosaria Federico

Commenti (1)

E’ strano pensare che i giovani di oggi si mettono in situazioni pericolose come il traffico di droga, invece di concentrarsi su cose piu utili e costruttive. E’ preoccupante vedere come la tecnologia viene usata per scopi sbagliati.

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