#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 5 Giugno 2025 - 19:54
28.7 C
Napoli

Italia condannata dalla Corte Europea per i fatti della Caserma Raniero a Napoli nel 2001

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Napoli – L’Italia è stata nuovamente condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) per le condotte “inumane e degradanti” delle forze dell’ordine.

La sentenza odierna, emessa dalla 1a sezione della CEDU, riguarda i fatti avvenuti a Napoli il 17 marzo 2001, durante una manifestazione “No Global”, e fa da preludio ai tragici eventi del G8 di Genova quattro mesi dopo.

Il “sequestro di persona” nella Caserma Raniero e il caso del giovane avvocato

Secondo quanto stabilito dal Tribunale di Napoli, decine di persone vennero condotte presso la Caserma Raniero in quelle che furono qualificate come modalità di “sequestro di persona”, dato che nessuna delle oltre 90 persone fermate venne poi denunciata per gli scontri in strada. Il trattenimento fu ritenuto “del tutto illegittimo” e il trattamento subito “inumano e degradante”.

Il caso esaminato dalla CEDU era stato promosso nel 2015 da un giovane avvocato che, pur avendo la sola “colpa” di aver accompagnato una manifestante in ospedale, fu schernito come “avvocatino” dai poliziotti.

Il suo cellulare venne distrutto sotto i piedi di un agente mentre tentava di contattare il padre, anch’egli avvocato. A fronte di “offese gratuite e maltrattamenti fisici”, nessuno dei poliziotti indagati ha subito conseguenze penali o disciplinari, con solo alcuni di loro che hanno ricevuto un “richiamo scritto”.

Offerta di risarcimento rifiutata senza scuse ufficiali

Nel corso della lunga procedura a Strasburgo, il Governo italiano aveva offerto 30.000 euro al ricorrente come ristoro per i danni morali e materiali subiti. Tuttavia, il giovane avvocato aveva subordinato l’accettazione di tale somma all’unione delle scuse ufficiali da parte del Governo italiano e dei due funzionari in servizio presso la Caserma Raniero quel giorno. Scuse che, come sottolineato, non sono mai state formulate, né pubblicamente né privatamente.

La Corte di Strasburgo ha preso atto che “il Governo ha inoltre sostenuto che quelli che ha descritto come ‘atti deplorevoli’ commessi da agenti di polizia durante le operazioni di identificazione costituivano reati e che lo Stato italiano aveva risposto adeguatamente, attraverso i tribunali, al fine di ripristinare lo stato di diritto, che era stato compromesso”.

Non avendo il Governo contestato quanto statuito dai tribunali nazionali, la Corte Europea ha ritenuto provati i maltrattamenti lamentati, affermando che il ricorrente è stato sottoposto a un trattamento contrario all’articolo 3 della Convenzione, inumano e degradante.

La CEDU ha inoltre precisato che “affinché un’indagine possa essere considerata efficace ai sensi dell’Articolo 3, dovrebbe essere in grado di portare all’identificazione e alla punizione dei responsabili. In caso contrario, il divieto legale generale di tortura e di trattamenti inumani e degradanti, nonostante la sua importanza fondamentale, sarebbe inefficace nella pratica e in alcuni casi sarebbe possibile per gli agenti dello Stato abusare dei diritti di coloro che sono sotto il loro controllo con virtuale impunità”.

La sentenza ribadisce l’importanza che “i procedimenti penali e la condanna non siano prescritti e che misure come la concessione di un’amnistia o di un indulto non siano ammissibili”. Inoltre, in caso di maltrattamenti da parte di agenti dello Stato, “è importante che egli o ella sia sospeso dal servizio durante l’indagine o il processo e licenziato in caso di condanna”.

La Corte ha concluso di non essere “convinta che la risposta delle autorità, in particolare per quanto riguarda le pene sospese e le pene accessorie e la non divulgazione sul casellario giudiziale, possa essere considerata adeguata in considerazione della gravità degli atti per i quali gli ufficiali sono stati condannati nella loro qualità di agenti dello Stato”.

Una condanna che riaccende i riflettori su episodi del passato e sulla necessità di una risposta effettiva e deterrente da parte dello Stato.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 5 Giugno 2025 - 19:54


Cronache Video

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

Elezioni Regionali, Fico lancia la coalizione progressista: “Uniti con i...
Ekaterina Talapina in gara a The Queen’s Night World, il...
Napoli, blitz al Teatro San Carlo: attivisti occupano il palco...
Napoli, Metro linea 1: tratta Piscinola-Colli Aminei
Tenta di uccidere la compagna lanciandole un phon acceso nella...
Marisa Laurito è la nuova direttrice artistica del Premio Oplontis
Gratteri: “Le mafie si pubblicizzano su TikTok come aziende”
Guida narrativa d’Europa: emozioni in viaggio con Homo Scrivens
Campi Flegrei, sciame sismico ancora in corso: 18 scosse, l’ultima...
Avella celebra il giornalismo con il Premio Verba Libertatis
Santa Maria Capua Vetere, le telecamere di Rai 3 in...
Spalletti al veleno: “Acerbi? Un giorno mi spiegherà”. E sul...
Antonio Fresa porta in tour L’Arte della Felicità: musica, emozioni...
Serie A, si parte il 24 agosto: ufficializzate tutte le...
Inter, sfuma Fabregas. Tutto su Chivu per il dopo Inzaghi:...
Jonathan David accende il mercato: “Non ho accordi ufficiali con...
Ai Morticelli di Salerno gli incontri di Vite Narrate con...
Nel Vallo di Diano il compleanno diventa cultura: al via...
Grande successo per la rievocazione dell’ingresso di Carlo V a...
Scossa a Pozzuoli fa crollare muro a Pompei
Parco della Gaiola: sequestrati oltre 1.000 ricci di mare, denunciati...
Salerno, caos nel carcere di Fuorni: detenuta devasta cella per...
Donna si getta dal quarto piano per fuggire all’incendio e...
Cardito, pusher 16enne sorpreso con droga e denaro: arrestato
Psicoterapeuta di Casoria arrestato per violenza su pazienti: faceva “terapie...
Casagiove, incendio nella cucina di un ristorante
Blitz della Dda a Ischia: arrestato l’imprenditore Angelo Marrazzo, sequestrate...
Tavola rotonda per valorizzare le isole, a lavoro l’intergruppo parlamentare...
Pozzuoli, un pontone in acciaio per il porto: soluzione definitiva...
Napoli, latitante arrestato in Corso Vittorio Emanuele: deve scontare 5...

DALLA HOME

Cronache Podcast

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE