Una notizia destinata a scuotere il mondo del calcio italiano: Luciano Spalletti non sarà più il commissario tecnico della Nazionale.
Lo ha annunciato lo stesso Spalletti in una drammatica conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Moldavia, in programma domani a Reggio Emilia.
“Il presidente Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico dopo la gara di domani. Risolveremo il contratto”, ha dichiarato il tecnico, visibilmente amareggiato.
Spalletti guiderà gli Azzurri per l’ultima volta contro la Moldavia, prima di cedere il posto al suo successore. “Personalmente mi dispiace, non avevo intenzione di mollare. Ho cercato di servire la patria senza invidie o gelosie, ma devo prendere atto della decisione”, ha aggiunto il ct, sottolineando il suo legame con il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, con cui ha avuto un lungo confronto nella serata di ieri.
Il tecnico toscano, che ha assunto la guida della Nazionale nel 2023, non ha nascosto la delusione per i risultati ottenuti, assumendosi piena responsabilità: “Qualche brutto risultato è emerso, e non sono soddisfatto. Ho creato problemi al movimento, ero convinto di poter fare diversamente. Sono deluso di me stesso”.
Spalletti ha poi rivolto un pensiero ai giocatori, definiti “ragazzi forti”, ma ha ammesso di non essere riuscito a creare quel “corpo unico” con la squadra necessario per ottenere successi.
Nonostante l’impegno profuso, Spalletti ha riconosciuto le difficoltà incontrate durante il suo mandato. “Sapevo che c’erano ostacoli, ma non sono riuscito a ottenere il massimo dai calciatori, molti dei quali ho visto sotto tono rispetto alle loro possibilità”, ha confessato. Rivolgendosi ai media, ha aggiunto con una punta di ironia: “L’altra sera siete stati anche troppo gentili con quello che avete scritto. Potevate dire di peggio”.
Con il contratto che sarà risolto dopo la partita di domani, Spalletti ha espresso il desiderio di chiudere la sua esperienza in bellezza: “Vincere e convincere domani sera sarebbe il modo perfetto per aiutare chi mi sostituirà e aprire al meglio il nuovo ciclo”. Un auspicio che suona come un ultimo atto di dedizione verso la Nazionale, nonostante l’amarezza per un epilogo inatteso.
L’annuncio dell’esonero arriva in un momento delicato per il calcio italiano, con la Nazionale chiamata a ritrovare slancio e identità. Resta ora da capire chi sarà il prescelto per raccogliere l’eredità di Spalletti e guidare gli Azzurri verso le prossime sfide internazionali. Intanto, l’attenzione è tutta rivolta alla gara di domani, che segnerà l’ultima pagina di un capitolo controverso nella storia recente della Nazionale italiana.
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E' strano che un tecnico come Spalletti se ne vada dopo pochi ann e di lavoro. La squadra non era male, ma forse le aspettative erano troppe alte. Speriamo che il prossimo faccia meglio di lui per i tifosi.