Scuola italiana in crisi, allerta per il futuro.
Oggi è il giorno del “Toto tracce” che accompagna gli studenti maturandi alla “notte prima degli esami”. E così è scattata la ricerca alle possibili tracce agli esami scritti di maturità di quest’anno.
Il ‘frontrunner’ Gabriele D’Annunzio e l’Intelligenza artificiale si confermano in pole position a poche ore dall’esame di maturità. Dopo una ‘corsa’ durata due mesi, gli studenti hanno eletto i loro favoriti per la prima prova scritta.
A certificarne la vittoria è stata la terza e ultima rilevazione del tradizionale toto-tracce di Skuola.net, realizzata a pochissimi giorni dall’appuntamento con l’esame e con le tracce ormai approdate nelle scuole sotto forma di plico digitale.
Risalgono la china in una ideale prima fila i due ‘Italo’ – Svevo e Calvino, quest’ultimo peraltro nel quarantennale dalla sua morte – mentre per la poesia è sfida a tre tra Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Giovanni Pascoli.
Con questi ultimi due inseriti contro ogni regola non scritta, visto che di solito un autore ci mette almeno 3 o 4 tornate prima di essere riproposto ed entrambi sono stati proposti troppo recentemente. Per quanto riguarda le tracce di attualità, invece, l’attesa quanto forse scontata Intelligenza Artificiale viene parzialmente avvicinata dalla violenza di genere, sulla scorta anche degli ultimi drammatici fatti che hanno visto giovani donne vittime di femminicidio.
Sullo sfondo, si affacciano anche le grandi questioni esistenziali del nostro tempo, come il futuro e la pace. Tra i possibili argomenti per le altre tipologie di traccia – in particolare per il testo argomentativo – si fa, poi, strada il doppio anniversario degli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e, parallelamente, dalla morte di Hitler e Mussolini.
Da considerare come spunto per un ragionamento di più ampio respiro sull’attuale scenario di conflittualità mondiale. Sempre restando in tema di attualità, anche se appena fuori dal podio, resta viva l’ipotesi di una traccia sulla Chiesa in virtù dell’anno giubilare ma soprattutto dell’avvicendamento avvenuto sul soglio pontificio.
E dalle retrovie spunta una traccia sull’Europa: due anniversari – 40 anni dal trattato di Schengen e 75 dalla dichiarazione di Schumann – insieme ad una statistica storica robusta, che vede proposte sull’argomento in quasi una maturità su due, fanno sperare i maturandi. Non a caso il portale Skuola.net ha deciso di intervistare il capo della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Claudio Casini, per un ‘ripassone’ pre-esame.
Tuttavia, nessuna opzione sul tavolo raccoglie più voti – il 48% nella sua categoria – come la traccia sul ‘vate’ di Pescara che, dunque, si conferma come il candidato più accreditato per l’analisi del testo. Infatti, se il Ministero dovesse puntare su un autore dell’Ottocento – ricordiamo che si può spaziare tra opere prodotte dall’Unità d’Italia in poi – il pronostico è quasi scontato: praticamente 1 studente su 2 – dato in ulteriore crescita rispetto alle rilevazioni dei mesi scorsi – punterebbe proprio su Gabriele D’Annunzio.
Anche se è bene che le ragazze e i ragazzi inizino a fare i conti con una possibile delusione. Visto che, ogni anno, le speranze dei maturandi si concentrano su questo nome ma poi, puntualmente, vengono disilluse.
Le ‘riserve’? Di tutto rispetto anche loro: Primo Levi (indicato dal 13%) ed effettivamente mancante dal 2010, insieme ad Alessandro Manzoni (votato dal 16%), invece mai proposto alla Maturità nel nuovo millennio ma, secondo la normativa, non proponibile a meno di ricorrere a spettacolari equilibrismi nella sua catalogazione storica.
Ricordiamo, infatti, che possono essere proposti autori e opere post unità d’Italia, il che esclude un altro favorito dei maturandi: Giacomo Leopardi. Anche se le previsioni della vigilia vertono sui nomi degli autori di letteratura italiana – tipologia A – alla fine sono però le tracce delle altre due categorie ad essere sistematicamente le più scelte.
In molti, quindi, riflettono sul possibile testo argomentativo e sul tema di attualità. Le tipologie B e C, infatti, possono legarsi alla contemporaneità, anche legata a ricorrenze e anniversari storici, connessi in maniera più o meno coerente al programma didattico. Se così dovesse essere, molti studenti (18%) individuano negli 80 anni dalla Liberazione d’Italia lo spunto principale da tenere d’occhio.
Subito dietro, un’altra ricorrenza che si colloca nello stesso periodo storico: gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (indicati dal 16%). A pari merito, però, si stagliano pure i 5 anni dallo scoppio della pandemia del Covid 19.
Rimangono un po’ indietro, invece, gli 80 anni dall’ingresso delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz e dalla nascita delle Nazioni Unite, entrambi ritenuti spunti papabili da circa 1 rispondente su 10. Se, invece, l’anniversario dovesse riferirsi a un personaggio storico, allora è presto detto: 1 su 4 non ha dubbi, indicando gli 80 anni dalla morte di Benito Mussolini e Adolf Hitler, con i vari risvolti connessi, come possibile traccia.
Seguono i 40 anni dalla morte di Italo Calvino (18%), che rafforza ulteriormente la sua candidatura, e i 50 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini (13%). Non mancano, infine, ipotesi di tracce basate specificamente sui grandi temi o sulle forme espressive più alte del genere umano: il futuro, la pace e la memoria rappresentano le tre tematiche più gettonate dai maturandi.
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E un articolo interssante che fa pensare molto ai temi degli esami di maturità. Ma mi chiedo se davvero gli studenti si sentano pronti ad affrontare questi argomenti, considerando anche la loro complessità e importanza.