Capua – Rimarrà dietro le sbarre Pranto Hawlader, il 21enne bengalese accusato dell’omicidio di Alagie Sabally, il 17enne originario del Gambia ucciso domenica pomeriggio nella cucina del ristorante della Masseria Adinolfi, a Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua.
La decisione è stata presa dal gip Daniela Vecchiarelli del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al termine dell’udienza di convalida del fermo disposto lunedì dalla Procura sammaritana, diretta dal procuratore Pierpaolo Bruni.
Durante l’udienza, alla presenza dei sostituti procuratori Mariangela Condello e Gionata Fiore, Hawlader, assistito dall’avvocato Paolo Di Furia, ha confermato la sua versione dei fatti: una colluttazione con Alagie, che conosceva per aver frequentato la stessa comunità in passato, culminata con l’uso di forbici per difendersi dai pugni del 17enne.
“Non volevo ucciderlo”, ha ribadito l’aiuto cuoco, come già dichiarato ai carabinieri e ai pm subito dopo il fatto.
Sarà ora l’autopsia, in programma oggi sul corpo di Alagie, a chiarire la dinamica dell’omicidio, in particolare l’intensità dei colpi inferti e se questi siano compatibili con un’azione di difesa o con un’aggressione deliberata.
“Pranto è sconvolto per quanto accaduto – ha dichiarato l’avvocato Di Furia all’uscita del carcere – ma è assistito con professionalità. Ha agito per difendersi, non per uccidere”.
L’omicidio, avvenuto durante un evento con decine di persone presenti nella masseria, ha scosso la comunità locale, mentre le indagini proseguono per ricostruire ogni dettaglio della tragedia.
Articolo pubblicato il giorno 19 Giugno 2025 - 16:00