Via Napo Torriani a Milano dove è avvenuta l'aggressione
Milano – Un uomo di 51 anni di origine egiziana è stato gravemente ferito a coltellate all’alba di oggi in via Napo Torriani, nei pressi della Stazione Centrale di Milano.
L’aggressione si è consumata in strada, proprio di fronte all’ingresso di un albergo. La vittima, colpita ripetutamente, è stata trasportata d’urgenza in codice rosso all’ospedale Niguarda, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. La prognosi è al momento riservata e le sue condizioni destano preoccupazione.
Sull’efferato episodio è al lavoro la Polizia di Stato, che ha immediatamente avviato le indagini. Al momento dell’arrivo degli agenti della Squadra Volante, l’aggressore si era già dileguato, facendo perdere le proprie tracce. Le ricerche sono in corso per rintracciare il responsabile.
Nelle ore successive, fonti vicine alle indagini hanno rivelato un dettaglio sconcertante: l’uomo ricercato per l’accoltellamento è un detenuto del carcere di Bollate che godeva di un regime di lavoro esterno e che ha violato l’obbligo di rientro in istituto.
L’aggressore, un 35enne originario di Napoli, lavorava proprio nell’hotel teatro della violenta lite, lo stesso albergo dove prestava servizio anche la vittima. Quest’ultima è stata raggiunta da diverse coltellate al collo e al torace.
Gli investigatori della Polizia di Stato sono ora impegnati a ricostruire la dinamica precisa dell’aggressione e a capire la direzione presa dal fuggitivo. L’immediata vicinanza della Stazione Centrale e delle linee della metropolitana al luogo del ferimento fa temere che l’uomo possa aver utilizzato questi mezzi per allontanarsi rapidamente dalla zona.
Nel frattempo, la Polizia Scientifica è al lavoro per effettuare rilievi sia all’esterno che all’interno dell’hotel “Berna”, dove nonostante l’accaduto prosegue il consueto via vai di turisti.
Gli inquirenti stanno visionando attentamente le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare elementi utili all’identificazione e alla cattura del presunto accoltellatore, che al momento è considerato un collega della vittima.
La vittima dell’aggressione, di origine egiziana ma con cittadinanza italiana, risulta incensurata. Le sue condizioni rimangono critiche mentre i medici del Niguarda lottano per salvargli la vita.
L’evasione di un detenuto dal regime di semilibertà e il suo coinvolgimento in un crimine così violento sollevano interrogativi sulla gestione dei permessi di lavoro esterno e sulla necessità di rafforzare i controlli per evitare che simili episodi possano ripetersi.
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E' veramente incredibile come una persona che è in semilibertà possa commettere un atto così violento. Dovrebbero essere piu' severi con le regole e controlli per evitare che queste cose succedano di nuovo in futuro.