Una retrocessione che brucia, ancora di più se a parlare è una delle icone della storia blucerchiata. Giuseppe Dossena, campione d’Italia con la Sampdoria nel 1991 e campione del mondo nel 1982, non usa mezzi termini per commentare il tracollo del club in Serie C.
L’ex centrocampista ha puntato il dito contro anni di scelte sbagliate e una gestione che definisce senza mezzi termini “catastrofica”. “È stata commessa una serie catastrofica di errori, forse per indifferenza, incapacità o pericolosa sottovalutazione della situazione – ha dichiarato –. Il declino non è iniziato negli ultimi giorni, ma si stava percorrendo da mesi. E questo è il dato più grave: non essere pronti a guidare un club come questo è dannoso e inaccettabile”.
Dossena, oggi in Paraguay per un congresso FIFA, ha raccontato come persino all’estero ci sia incredulità per la caduta della Samp: “Tante persone, da diverse parti del mondo, erano increduli. Tutti ricordavano lo scudetto, le finali, le vittorie. Nessuno riusciva a spiegarsi una simile caduta”. L’ex blucerchiato è poi andato dritto al cuore del problema: “Gli errori sono evidenti, ma se continui ad affidarli al primo che passa, c’è poco da fare. Il calcio non è la cosa più importante della vita, ma è una cosa seria. Non è un passatempo: va trattato con rispetto e professionalità”.
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