Antonio Conte ha il volto tirato, le parole scandite con emozione, il peso della responsabilità ancora visibile nelle pieghe di un sorriso finalmente liberato. Dopo la vittoria sul Cagliari che ha consegnato al Napoli il quarto Scudetto della sua storia, il tecnico azzurro si è concesso ai microfoni di Dazn per raccontare quella che, nelle sue parole, è stata “una delle giornate più intense della mia carriera”.
“Quando siamo arrivati al campo era quasi impossibile passare, non so quanta gente ci fosse. Mi è passato un pensiero in testa: e se li deludiamo?” Un dubbio umano, sincero, che spiega tutta la tensione di un gruppo consapevole di giocarsi il sogno di una città intera. “C’era una pressione pazzesca, ma questi ragazzi hanno fatto un campionato straordinario. Il merito è loro”, ha aggiunto Conte, visibilmente commosso.
Ma c’è chi quel merito lo rimanda dritto a lui. Il capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo, al secondo tricolore con la fascia al braccio, non ha dubbi: “Napoli aveva bisogno di lui. Il mister ci ha riportato a questi livelli in pochissimo tempo. Questo Scudetto è suo”. Un’investitura chiara, diretta, figlia di un percorso vissuto col sangue agli occhi e il cuore in mano.
Nel giorno della festa, Conte ha voluto sottolineare anche il rapporto con Aurelio De Laurentiis: “Siamo due vincenti, magari in modo diverso, ma vincenti entrambi”. Quanto al futuro, ha preferito glissare, lasciando intendere che oggi c’è spazio solo per un sentimento: godersi l’abbraccio di Napoli, che ora lo ama come un nuovo re.
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2025 - 23:30