Tragedia del Faito, nuovo sopralluogo sulla linea: si cercano i pezzi mancanti del freno

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Castellammare – Proseguono senza sosta le indagini sulla tragedia della funivia del Faito, costata la vita a quattro persone e il ferimento grave di un giovane.

Ieri mattina la Procura di Torre Annunziata ha effettuato un nuovo sopralluogo tecnico lungo l’impianto che collega Castellammare di Stabia al monte Faito. Presenti il consulente tecnico nominato dagli inquirenti, l’ingegnere Nicola Augenti, insieme ai vigili del fuoco e alla Polizia Scientifica, che ha utilizzato anche droni per mappare l’area.

Particolare attenzione è stata rivolta alla stazione di arrivo al Faito, da dove la cabina precipitata aveva iniziato la sua corsa all’indietro, prima dello schianto mortale. Sono stati ispezionati alcuni tratti del percorso alla ricerca di pezzi di freno e di altre componenti meccaniche che potrebbero fornire elementi utili a ricostruire la dinamica dell’incidente.

Secondo la ricostruzione preliminare, la fune traente si sarebbe sfilata dal suo alloggiamento. A quel punto il sistema di frenata d’emergenza, che avrebbe dovuto arrestare la cabina, non ha funzionato, permettendo al mezzo di scivolare a forte velocità all’indietro, impattare contro un pilone e poi precipitare nel vuoto.

Sono in corso approfondite verifiche anche sui locali interni della stazione e sul sistema di frenatura, con ulteriori accertamenti tecnici previsti nei prossimi giorni.

L’inchiesta punta sulle eventuali omissioni nella manutenzione

Al momento risultano indagati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo quattro dirigenti e funzionari dell’Eav, la società che gestisce la funivia. L’inchiesta punta a chiarire anche eventuali omissioni nella manutenzione ordinaria e straordinaria, in particolare durante la pausa invernale e dopo il recente collaudo dell’impianto, autorizzato a marzo, poco prima della riapertura.

Tragedia aggravata, secondo gli investigatori, anche da due guasti concomitanti: oltre alla perdita della fune, anche il freno d’emergenza non avrebbe operato come previsto. Il freno della cabina a valle, invece, si è regolarmente attivato, salvando nove passeggeri e un operatore.

Nell’incidente hanno perso la vita il macchinista Carmine Parlato, 59 anni, la coppia di turisti inglesi Graeme Derek Winn e Elaine Margaret Winn, di 65 e 58 anni, e la farmacista israelo-palestinese Janan Suliman, 25 anni. Restano gravi, ma in lieve miglioramento, le condizioni di suo fratello Thabet Suliman, 23 anni, unico superstite, ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli. Non appena sarà possibile, il giovane sarà ascoltato dagli inquirenti per fornire la sua testimonianza su quanto accaduto.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 29 Aprile 2025 - 07:05
Rosaria Federico

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Rosaria Federico

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