I fatti risalgono a una disputa condominiale sfociata in comportamenti violenti. A denunciare Polito sono stati A.I., padre di una psicologa, la dottoressa I.V., e la stessa professionista, entrambi vicini di casa della sorella dell’imputato.
Secondo quanto accertato, Polito avrebbe rivolto frasi ingiuriose per futili motivi all’anziano A.I. e, in un episodio separato, avrebbe compiuto un’aggressione fisica contro la dottoressa I.V., spingendola con tale violenza da rendere necessario il ricovero ospedaliero per lesioni personali.
Le indagini, condotte dai Carabinieri di Capua e successivamente integrate dalla polizia giudiziaria della Procura, hanno portato a due procedimenti distinti. Nel primo, la condanna di Polito è stata confermata fino in Cassazione, chiudendo definitivamente il caso.
Nel secondo, relativo alle minacce contro A.I., il Tribunale ha ribadito la sentenza di primo grado del Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere, condannando nuovamente l’imputato.
In entrambi i processi, la dottoressa I.V. e A.I. si sono costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. I legali hanno ottenuto non solo la condanna penale di Polito, ma anche il riconoscimento del diritto al risarcimento danni in sede civile per le vittime.
La tenacia dei legali e la solidità delle prove raccolte hanno portato a un esito sfavorevole per l’imputato in tutti i gradi di giudizio.
La vicenda, che evidenzia tensioni condominiali degenerate in atti di violenza, resta un monito sull’importanza del rispetto reciproco e della convivenza civile. Polito, ora, dovrà rispondere delle conseguenze legali e risarcitorie delle sue azioni.