Tentativa di abuso e minacce a Marcianise
Napoli – Una madre, vittima di maltrattamenti da parte del marito, si trova costretta ad assecondare gli incontri tra le sue figlie, di 7 e 4 anni, e il padre, nonostante la loro esplicita volontà contraria.
La donna, che ha denunciato le violenze subite, anche in presenza delle minori e ai danni di una delle bambine, ha raccontato il suo calvario durante un evento organizzato dal Protocollo Napoli dal titolo “L’alienazione parentale nelle aule giudiziarie: una minaccia attuale per le donne e i bambini vittime di violenza”.
“La bambina più grande sta iniziando a capire cosa succede”, ha dichiarato la madre, “e mi dice ‘sei tu che mi mandi, tu devi dire no’. La più piccola ha iniziato a fare lo stesso, mi implora di non farla andare. Io non so più cosa fare”.
L’avvocata Giovanna Cacciapuoti, dell’associazione Salute Donna, ha spiegato che la donna è parte lesa in un processo penale e civile per maltrattamenti, e che il marito è stato rinviato a giudizio. “Le bambine sono cresciute sempre con la madre”, ha sottolineato la donna, “lui non è mai stato presente nella loro vita.
Devo obbligarle a fare qualcosa che non vogliono, e quando tornano hanno segni, raccontano cose che mi preoccupano. Mi sento in colpa, come se fossi complice di tutto questo. È straziante”.
L’avvocata ha ripercorso la storia delle violenze, iniziate quando la prima figlia era ancora piccola. “La signora ha concesso diverse possibilità al marito, che prometteva di cambiare”, ha spiegato, “ma le violenze sono continuate. In un’occasione, è stata picchiata selvaggiamente anche davanti ad altre persone”.
Inizialmente, il Tribunale di Napoli aveva disposto l’affido esclusivo delle bambine alla madre, ma successivamente sono stati introdotti incontri protetti con il padre. “Nonostante la disponibilità della madre, le bambine non volevano andare”, ha precisato l’avvocata, “e in più di un’occasione sono stati notati segni sui loro corpi. Le bambine riferiscono che il padre le picchia, e abbiamo foto di segni evidenti”.
Nonostante le segnalazioni ai servizi sociali, alla madre è stato imposto di far incontrare le bambine con il padre, pena la revoca dell’affido. “È un’ingiustizia”, ha concluso la madre, “le mie figlie hanno paura, e io non so più come proteggerle”.
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