Si è svolto oggi, nel contesto di diverse manifestazioni dei precari della scuola l’incontro tra una delegazione di manifestanti e l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, ma l’attesa di risposte concrete è stata disattesa.
Ad accogliere i rappresentanti è stata la dottoressa Attanasio, vice direttore dell’USR, in assenza del dott Cerra e del funzionario responsabile delle procedure concorsuali.
Un’assenza che ha lasciato i manifestanti senza interlocutori in grado di fornire risposte dirette.
L’unico risultato tangibile dell’incontro è stato la consegna delle istanze e dei contatti, con la speranza che la sensibilità istituzionale possa garantire un seguito alla questione.
Contestualmente, è stato contattato via SMS il Direttore Generale, dottor Acerra, con la richiesta di un incontro urgente.
L’obiettivo resta quello di ottenere un confronto con chi ha piena conoscenza della materia e può chiarire se esistano margini di revisione per le disposizioni concorsuali.
I manifestanti hanno evidenziato criticità legate alla pubblicazione degli elenchi graduati, evidenziando contraddizioni nelle risposte ricevute dall’amministrazione.
In particolare, è stato sollevato il problema del mancato accesso agli atti richiesti tramite istanza di accesso civico: la motivazione addotta dall’USR riguarda presunti costi eccessivi per la pubblicazione, una giustificazione che appare incoerente rispetto all’onere economico complessivo delle procedure concorsuali.
Un ulteriore nodo critico riguarda la gestione delle riserve di posti per i docenti con tre anni di servizio, che secondo i manifestanti sarebbero state sistematicamente disattese.
Alcune graduatorie, infatti, presenterebbero assegnazioni anomale, con candidati dichiarati vincitori pur avendo punteggio pari a zero. Un’anomalia grave, su cui si chiede un intervento immediato.
A ciò si aggiunge la questione della piattaforma digitale per la gestione del concorso, la cui approvazione amministrativa appare ancora incerta. Un recente ricorso al TAR Campania ha dato ragione ai ricorrenti, imponendo la pubblicazione di documenti ufficiali che, però, l’amministrazione non ha ancora reso disponibili nonostante siano trascorsi 30 giorni dalla sentenza.
La delegazione presente ha ribadito la necessità di un intervento politico per risolvere le contraddizioni normative e garantire il rispetto dei diritti dei candidati. La frustrazione tra i partecipanti è palpabile, soprattutto nei confronti di figure istituzionali che, avendo vissuto in prima persona il percorso del precariato, dovrebbero essere più sensibili alle difficoltà della categoria.
In attesa di risposte concrete, i manifestanti promettono di continuare a far sentire la loro voce.
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