Cronaca

Anziano ucciso e chiuso nell’armadio per una settimana: caccia al coinquilino

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Limena  – Macabra scoperta in un appartamento di via Papa Giovanni XXIII a Limena, piccolo comune in provincia di Padova.

Nel pomeriggio di martedì 5 marzo, intorno alle 16, i carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di Franco Bernardo Bergamin, 80 anni, in un sacco della spazzatura nascosto dentro un armadio.

L’uomo, in avanzato stato di decomposizione, presentava evidenti ferite alla testa, segno di una morte violenta. Le prime ipotesi degli inquirenti parlano di omicidio.

L’allarme dato dal cognato: il corpo in stato di decomposizione

L’allarme è stato lanciato dal cognato della vittima, preoccupato per la sua assenza prolungata. Da giorni, infatti, non aveva sue notizie. Anche alcuni vicini avevano segnalato l’insolita assenza dell’anziano, che da oltre una settimana non si faceva vedere.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri, il pubblico ministero Marco Brusegan e il medico legale, che hanno constatato il decesso avvenuto probabilmente diversi giorni prima del ritrovamento.

Le indagini si concentrano ora su un uomo di circa 45 anni che viveva con Bergamin da qualche anno e che risulta irreperibile. Gli inquirenti stanno cercando di risalire alla sua identità e ai suoi ultimi spostamenti.

La testimonianza dei vicini

Alcuni residenti della palazzina hanno raccontato di aver notato movimenti sospetti nei giorni precedenti alla scomparsa dell’anziano.

“Era una settimana che non sentivo più rumori provenire da quell’appartamento”, ha dichiarato Pasqualina Mason, vicina di casa della vittima. “L’uomo viveva con un ragazzo più giovane, che spesso ospitava anche un’altra donna. Facevano rumore anche di notte, spostavano mobili o altro, tanto che una volta siamo andati a protestare, ma lui non ha nemmeno risposto. Poi, all’improvviso, non si è visto più nessuno”.

Le indagini proseguono per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Bergamin e chiarire il ruolo del convivente scomparso. Gli investigatori non escludono alcuna pista, mentre si attende l’esito dell’autopsia per determinare l’esatta causa della morte.


Articolo pubblicato il giorno 6 Marzo 2025 - 08:55

Rosaria Federico

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Rosaria Federico

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