L’Università di Padova ha condotto uno studio significativo sull’isola vulcanica di Ischia, rivelando dettagli essenziali sulla sua antica storia. Durante l’VIII secolo a.C., Ischia fu sede di un insediamento greco pionieristico nel Mediterraneo occidentale, diventando un crocevia per interazioni tra locali, greci e fenici.
Questa scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica “iScience” dal team guidato da Melania Gigante. Lo studio ha esaminato i resti umani nella necropoli di Pithekoussai, mettendo in luce la complessità delle interazioni culturali e biologiche in un sito fondamentale per lo sviluppo della Magna Grecia.
L’analisi degli isotopi dello stronzio nei denti e nelle ossa ha permesso di identificare molti immigrati tra gli individui sepolti nella necropoli, offrendo una visione di Pithekoussai come una società eterogenea. Grazie alla collaborazione tra diversi enti accademici e culturali, lo studio ha ricostruito le dinamiche di interazione e spostamento delle popolazioni sull’isola, rivelando anche un inaspettato ruolo della mobilità femminile nella società di allora.
Un elemento chiave della ricerca è la Tomba della Coppa di Nestore, celebre per ospitare una delle più antiche iscrizioni in alfabeto greco. L’analisi ha stabilito che almeno uno degli individui sepolti con la coppa nacque localmente. Questa scoperta suggerisce la presenza di influenze culturali greche anche tra autoctoni, offrendo nuove prospettive sull’integrazione sociale in questi antichi insediamenti.
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