Volla -“Una giovane vita spezzata non solo dalla malattia, ma dall’indifferenza istituzionale.” Sono parole dure quelle di Marì Muscarà, consigliera indipendente della Regione Campania, che rompono il silenzio sulla tragica morte di Rita Cefariello, ragazza di Volla affetta da atrofia muscolare spinale.
Una vicenda che scuote le coscienze, perché Rita non è stata vittima solo della sua grave condizione clinica, ma anche di un sistema burocratico che l’ha abbandonata.
Il dramma si consuma nell’Ambito Territoriale N24, che riunisce i Comuni di Volla, Cercola, Pollena Trocchia e Massa di Somma. Qui, i fondi del Fondo per la Non Autosufficienza (FNA), destinati ai disabili gravissimi, giacciono bloccati da anni, intrappolati in un groviglio di ritardi amministrativi e rimpalli di responsabilità tra enti locali e Regione Campania. “Dal 2020 i beneficiari aspettano assegni che spettano loro di diritto – denuncia Muscarà – mentre la burocrazia si perde tra dissesti finanziari e scaricabarile.”
L’ultimo stanziamento, pari a 263.Potrebbe interessarti
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“Chi ha causato questi ritardi deve risponderne davanti ai cittadini e alla giustizia – tuona Muscarà – perché non si può morire di burocrazia, aspettando fondi stanziati ma mai arrivati.” La consigliera punta il dito contro una gestione inefficiente: in tre anni, oltre 3 milioni di euro sono stati spesi per costi amministrativi, mentre chi necessita di assistenza quotidiana resta a mani vuote.
Ora Muscarà chiama in causa diretamente la Regione Campania, esigendo risposte immediate. Tre le richieste alla Giunta: chiarimenti sui fondi ancora bloccati, un piano straordinario per saldare gli arretrati ai disabili gravissimi e un’indagine approfondita su come sono stati gestiti i trasferimenti e su chi ne ha ostacolato l’erogazione.
“Le scuse non bastano più – conclude la consigliera – serve giustizia per Rita e per tutte le famiglie lasciate sole in questa vergognosa attesa.” Un appello che risuona come un monito: la burocrazia non può continuare a essere complice di altre tragedie.
Commenti (1)
La situazione descritta nell’articolo è molto preoccupante e fa riflettere sul sistema burocratico che non funziona. È inaccettabile che i fondi per disabili gravissimi siano bloccati da anni, mentre le persone come Rita soffrono e muoiono. È necessario che ci sia più trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni per evitare che accadano simili tragedie in futuro.