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Truffe agli anziani: tra gli arrestati anche l’ex attore di Gomorra, Marco Macor

Uno degli arrestati dopo una truffa a Venezia dice al complice: "Mamma mia che mostro che sei, siamo la squadra più squilibrata d'Europa". 
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C’è anche l’ex attore di Gomorra, Marco Macor tra i 21 arrestati nel maxi blitz di oggi che ha sgominato la banda che truffava anziani in tutta Italia.

A capo del sodalizio  vi era il fratello minore Alberto che insieme con la compagna Marica Mastroianni dalla loro abitazione di Melito avevano messo in piedi una vera e proprio paranza di criminali dedita alla truffa agli anziani che sceglievano soprattutto al Nord Italia.

Uno degli arrestati oggi non sapendo di essere intercettato mentre si trovava a Venezia dopo un colpo dialogando con un complice dice: “mamma mia che mostro che sei, siamo la squadra più squilibrata d’Europa”.

Marco Macor, oggi 40enne, nel film di Matteo Garrone ‘Gomorra’ ispirata al libro di Roberto Saviano aveva interpretato la parte di Marco, l’amico di Ciro.

L’attore, che nelle intercettazioni telefoniche veniva chiamato con il soprannome di “Caff”, era uno dei trasfertisti che da Napoli raggiungeva il Nord Italia per sottrarre i soldi. Si sarebbe anche occupato di alcune operazioni di logistica per la banda. Per il giudice Milena Catalano Marco Macor “ha aderito appieno all’associazione e ancora ne fa parte”.

La celebre scena del film Gomorra sulla spiaggia con il mitra

L’attore era finito anche sulla locandina del film Gomorra immortalato nella celebre scena in cui sulla spiaggia spara con il mitra insieme all’amico Ciro Petrone.

Il collegamento tra i telefonisti a Napoli e i trasfertisti avveniva attraverso telefoni cellulari di vecchia generazione, con utenze intestate a cittadini extracomunitari irreperibili o utilizzando smartphone intestati a teste di legno, comunicando solo con social network e chat e usando soprannomi come “sfilatino”, “cafone”, “Lello Kawasaki”.

Tra le telefonate più crudeli quella fatta a una mamma anziana. La telefonista non ha remore a dire “guardate vostro figlio sta piangendo come un bambino, ha investito una donna è spaventatissimo”. Dall’altro capo del telefono la voce dell’anziana che riesce a dire solo “no, no..”, si affievolisce sempre di più.

E’ il momento in cui la truffatrice rincara la dose: “Suo figlio è in caserma dei carabinieri. La donna che ha investito sta perdendo la vita e suo figlio deve andare in carcere. Per evitare il carcere – prosegue la truffatrice – dovrà prendersi la responsabilità e risarcire personalmente i danni causati”.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 1 Febbraio 2025 - 17:37

Commenti (2)

Sì, concordo con te. Ma non è solo una questione di legge, anche la comunità deve fare di più per proteggere i più deboli. Le campagne di sensibilizzazione potrebbero fare la differenza.

E’ davvero incredibile come queste persone riescono a raggirare gli anziani, sfruttando la loro vulnerabilità. Penso che sia fondamentale un maggiore controllo e più informazione per prevenire simili truffe. La legge deve essere più severa.

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