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Choc in Camerun, portiere 19enne tenuto in ostaggio e torturato dal presidente del club per un presunto caso di calcioscommesse

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Un'incredibile vicenda di abusi e violenza ha scosso il calcio in Camerun, dove un presunto caso di scommesse sportive ha portato a un rapimento e a torture a danno di un giovane portiere.

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La storia arriva da Limbe, una città del paese, dove il presidente del club di prima divisione Victoria United, Valentin Kwain, è accusato di aver sequestrato e torturato per tre giorni il proprio giocatore, Djomeni Éric Parfait. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il presidente Kwain avrebbe accusato il portiere di aver manipolato delle partite, vendendole e scommettendo su un sito di gioco online, 1Xbet.

Dopo aver portato il calciatore davanti alle autorità, che non hanno trovato alcuna prova contro di lui, Kwain avrebbe deciso di ricorrere a mezzi illeciti. L’uomo, infatti, avrebbe fatto rapire Parfait dai suoi uomini di fiducia, e attualmente il giocatore sarebbe nascosto in una località sconosciuta.

La notizia è emersa grazie alla denuncia della madre del calciatore, che, preoccupata per il figlio, si è recata negli uffici del Victoria United per chiedere spiegazioni. Secondo quanto riportato, la donna è stata allontanata con violenza dal presidente Kwain, che ha respinto ogni richiesta di chiarimento.

L'Unione Nazionale dei Calciatori del Camerun (Synafoc) ha preso posizione a favore di Djomeni, esprimendo il suo pieno sostegno al giovane portiere e chiedendo giustizia. "Giustizia per Éric Parfait Djomeni! Il giovane portiere del Victoria United è stato rapito, tenuto prigioniero e torturato dal famigerato presidente del suo club, Valentin Kwain. Eric Parfait Djomeni, hai tutto il mio sostegno", ha dichiarato Jacques Marcel Itiga Itiga, responsabile della comunicazione del sindacato camerunense.


Fonte Verificata

Commenti (1)

La situazion è molto complessa e ci sono tanti aspechti da considerare. È importante che le autorità indaghino a fondo su questi accadimenti per garantire che giustizia venga fatta. La violenza non è mai la soluzione, specialmente in un ambiente sportivo.

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