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Campi Flegrei, allarme degassamento: aumentano le emissioni di CO2

Quattro stazioni di monitoraggio per tutelare la popolazione
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Nei Campi Flegrei, l’aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) di origine magmatica sta sollevando preoccupazioni per la sicurezza pubblica.

Nella zona, già nota per la sua attività geotermica, sono attive quattro stazioni di monitoraggio geochimico: tre situate nella Solfatara e una a Pisciarelli. Queste stazioni sono fondamentali per controllare il degassamento e prevenire rischi per la popolazione.

Oltre al monitoraggio continuo, vengono condotte campagne mensili per misurare i gas emessi dalle fumarole, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza.

Controlli negli scantinati e nelle cantine

Le autorità, dopo la riunione di ieri pomeriggio presieduta dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, hanno avviato sopralluoghi e verifiche nelle aree più critiche, tra Solfatara, Pisciarelli e Agnano.

Gli interventi si concentrano negli scantinati e nelle cantine di edifici pubblici e privati, dove potrebbe accumularsi anidride carbonica.

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Anche una zona ristretta di Bacoli, località Scalandrone, è sotto osservazione. Qui, in un’area denominata «Mofeta», sono presenti fumarole ed esalazioni sulfuree note già dal 1966, ma studiate sistematicamente solo a partire dal 1980.

Rischio asfissia: l’allarme della Protezione Civile

Il flusso di CO2 dal suolo nell’area della Solfatara è passato da 4.000 a 5.000 tonnellate al giorno nel 2023, valori paragonabili a quelli di vulcani attivi con degassamento persistente.

La Protezione Civile, attraverso la campagna informativa «Io non rischio», ha ribadito l’importanza di evitare zone depresse e aree vicine alle emissioni di gas vulcanici, dove il rischio di asfissia è particolarmente elevato. L’anidride carbonica, infatti, può compromettere la capacità polmonare: quando la sua concentrazione aumenta, il sangue fatica a liberarsene, riducendo lo spazio per l’ossigeno. Senza ossigeno, la vita non è possibile.

Aree sensibili sotto la lente

Le autorità stanno lavorando per mappare nel dettaglio le zone a rischio, identificando vie precise e numeri civici. L’obiettivo è individuare strutture ad alto impatto sociale, come scuole, residenze per anziani o attività commerciali, che potrebbero essere esposte al pericolo. Cantine e scantinati, spesso utilizzati come depositi o spazi di lavoro, rappresentano un punto critico, soprattutto se frequentati da dipendenti o titolari di attività.

Situazione sotto controllo, ma serve prudenza

Nonostante i casi limite siano rari, le autorità sottolineano l’importanza di non sottovalutare il fenomeno. Le azioni di monitoraggio e prevenzione sono considerate indispensabili per salvaguardare la sicurezza pubblica. Intanto, i bollettini mensili continuano a tenere alta l’attenzione su un’area vulcanica tra le più monitorate al mondo, ma anche tra le più imprevedibili. La collaborazione tra istituzioni e cittadini rimane fondamentale per affrontare una sfida che unisce scienza, sicurezza e rispetto per il territorio.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 27 Febbraio 2025 - 09:16 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

E’ important che le autorita fanno controlli piu frequenti perche la sicurezza e fondamentale. Il aumento di CO2 e un problema serio e non si deve sottovalutare. La popolazione deve essere informata e preparata a questi rischi.

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